Intervista a Ivan Saracino, autore de “Mondi paralleli – storia di un viaggio interiore”
Ivan Saracino nasce a Manduria (Ta) il 28 Ottobre del 1977. A seguito della maturità scientifica si laurea in Ingegneria Chimica nel 2002 e viene assunto subito dopo in una multinazionale italiana. Con il suo romanzo d’esordio Mondi Paralleli, inedito, ha vinto nel 2017 il Premio Letterario Internazionale “Gaetano Cingari” piazzandosi al primo posto nella sezione narrativa inedita.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il romanzo comincia con una fuga, quella di Simone dagli scagnozzi dell’avvocato Tiraboschi, noto strozzino cui deve restituire i soldi di un prestito che non poteva permettersi. Ma la fuga è un elemento ricorrente nella vita del nostro protagonista: Simone è fuggito prima dalla realtà troppo stretta del suo paese di origine e da una famiglia troppo povera per le sue più elevate aspirazioni…
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
L’innata curiosità di scoprire la natura intima delle cose unita alla passione per la filosofia e la fisica mi hanno da sempre affascinato. Così l’esigenza di scrivere nasce da fini prettamente divulgativi per poi trovare un approdo, in me naturale, verso la scrittura di romanzi e racconti.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
La scrittura del romanzo ha richiesto circa un anno di lavoro attraverso un costante, ma certosino, impegno quotidiano di qualche ora. La trama è lentamente maturata in me l’anno precedente e, poco prima di decidermi a scriverlo, sentivo i suoi personaggi che prendevano vita autonomamente e, col passar del tempo, chiedevano di essere, in qualche modo, liberati…
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Considerati gli argomenti trattati, gli autori a cui credo di somigliare sono Borges e Calvino per gli schemi originali delle loro storie e per lo stile di narrazione semplice, pulita, non barocca o ridondante, con quel minimo cenno ai dettagli che serve appena per far capire la trama ai lettori. Ritengo sia uno stile che ben si adatta ad un ampio pubblico.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Sicuramente la stessa colonna sonora creata da Vangelis per il capolavoro cinematografico di Blade Runner del 1982. Credo che questo romanzo sia avvicinabile a quello di Philip Dick anche se il mio è un genere meno pronunciato di quello sci-fi in quanto ho voluto esaltare altri aspetti, per me, altrettanto validi come l’introspezione psicologica e il disagio della nostra generazione.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Vi propongo di fare un viaggio, meravigliosamente originale, attraverso la natura umana. Sono sicuro che ognuno di voi apprezzerà questo romanzo per un aspetto diverso, grazie, proprio, alla poliedricità della storia.