Intervista a Enrico Somma, autore de “I tabù delle mafie” e “Potrebbe il Csm…?”
Nato a Partinico, patria di Frank Coppola, frequentò il liceo con Peppino Impastato e fu amico di Danilo Dolci alla cui memoria i pamphlet di Enrico Somma sono stati presentati a Trappeto, patria adottiva di Dolci. Fu l’unico a scrivere articoli sull’inquinamento del “mare colore del vino” attribuito con sentenze a parenti del “ministro degli appalti della mafia” Siino difeso dall’avvocato A. Galasso.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si tratta di due pamphlet che raccontano quel che nessun giornalista osa raccontare sulla mafia di Stato formata anche da magistrati amici degli amici e parenti di parenti di personaggi di spicco della mafia che ha portato anche alla morte di Falcone e Borsellino o all’insabbiamento o scomparsa di documenti e procedimenti penali.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Compagno di Liceo di Peppino Impastato fui il primo a “intervistare mamma Felicia e Caponnetto al tempo in cui non lo aveva fatto nessun giornalista prima” stando a Giovanni Impastato. Sono un docente liceale che ebbe nel liceo scient. di C/vetrano per alunna una Atria a cui era stato ucciso il padre dalla mafia; ma non era Rita Atria. E nel Liceo scient. di Alcamo un nipote di Franca Viola.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Scritti di getto dopo la mia assoluzione arrivata in primo grado ma solo dopo 10 anni dalla pubblicazione di un “articolo veridico in ogni sua parte” stando alla Procura di Caselli e Grasso e al gup Morosini che avrebbe fatto scattar un procedimento per calunnia contro una cognata del “ministro degli appalti della mafia” Siino.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Sciascia e G. A. Borgese. Il primo per temi con la differenza che i miei sono fatti veri e non solo ispirati a fatti veri. Il secondo per la problematica di questioni o antinomia controverse come fascismo e antifascismo così simili a mafia e antimafia dei nostri giorni.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Quella del “Padrino”.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Chi vuol saper ciò che nessun dice su mafia e antimafia lo troverà nei pamphlet del “giornalista senza giacca e cravatta” Somma contro cui un gip nelle mani dell’avvocato antimafia del “ministro” della mafia s’inventò la legge sulla giacca e cravatta.