Intervista a Daniela Trovato, autrice de “Avrei voluto parlarti di me”
Daniela Trovato, nata a Catania, vive e insegna ad Acireale. Diplomata in pianoforte, ha pubblicato tre romanzi (Il frammento mancante, 2015. Aqua nel 2016 e Avrei voluto parlarti di me nel 2018). Le sue opere sono presenti in varie antologie poetiche e letterarie per diverse case editrici nazionali. Vincitrice di premi letterari in vari concorsi, si è classificata finalista ottenendo anche il podio.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Zaira, una giovane pianista palermitana, è una donna coraggiosa perché desidera dedicarsi con libertà alla musica. Tutto però deve rientrare nell’equilibrio della famiglia di Don Ciccio Lanteri, suo padre, il boss. Per questo progetta il suo futuro e fugge lontano, ma alla Piovra non si può sfuggire.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho iniziato per caso 4 anni fa, scrivendo brevi racconti per uno scrittore che mi diede la possibilità di scrivere qualche pagina nel suo libro. Poi cominciai a scrivere il mio primo romanzo e da allora ne ho pubblicati 3. Mi piace raccontare, mi immergo in un mondo fantastico ma in realtà nei miei libri tratto sempre temi sociali.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato quasi due anni per scriverlo. Desideravo scrivere qualcosa sulla mafia, ma non il solito tema. Mi sono posta dalla parte di una donna, figlia di un boss e ho raccontato il dramma che vive subito dopo l’evento tragico che caratterizzerà la sua vita. La storia si svolge tra l’arida Sicilia e un fertile borgo umbro, terre in netto contrasto tra loro.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Ogni autore scrive ciò che ha dentro e per questo non credo di riferirmi a qualcuno in particolare, forse Houssein, nella narrazione e nelle descrizioni. Per il mio romanzo forse a qualche “giallo”…
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
La musica è dentro il libro. Lo considero una “Sonata con variazioni sul tema”. Ogni capitolo ha per titolo un movimento musicale e in ciascuno si ripete il tema principale variato secondo gli eventi che lo caratterizzano. Direi che ha già una sua colonna sonora dove autori come Chopin, Ravel, Franck… si alternano in ogni pagina, dall’incipit all’epilogo.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Leggere il mio romanzo vi darà la possibilità di amare la Sicilia, terra bellissima con profonde contraddizioni. E, soprattutto conoscere una donna coraggiosa. In fondo, credo che in ognuna di noi ci sia sempre una Zaira..