Il Nuovo Mondo | Marco Ianes
La trama
Il Nuovo Mondo di Marco Ianes si presenta come un romanzo innovativo, realistico, seppur si tratta di un’opera fantastica in cui immaginazione e realtà si fondono e convivono alla perfezione, tant’è che la trama e le tematiche si rivelano più attuali che mai.
“L’impulso l’ho avuto dopo l’elezione a presidente degli U.S.A. di Trump! Lui rappresenta il top del negazionismo in merito al tema dei cambiamenti climatici e sapere che la nazione più potente al mondo è diretta da chi nega ciò che la scienza ha determinato mi ha davvero spaventato – ci racconta l’autore, in riferimento alla nascita della sua creazione – unendo questo episodio al mio impegno decennale nello studio ed approfondimento di queste tematiche ambientali ha fatto scattare in me l’idea di costruire una storia attorno al tema dei cambiamenti climatici. Ci ho messo circa un anno; un anno di ricerche on line, di viaggi diretti in alcuni posti che troverete nel libro, come il Cumbre Vieja, vulcano protagonista della storia. Ho spesso scritto direttamente dai posti descritti nel libro, con il mio IPAD; ad esempio, la parte di Londra, che coinvolge una delle protagoniste, la bella Karen, è stata scritta proprio sulle panchine di Hyde Park, dove alcuni episodi sono avvenuti. Insomma, una storia scritta in itinere in parte e in parte nelle lunghe serate o meglio notti, del mio studiolo a Trento, città di montagna dove vivo”.
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Ma cos’è, nello specifico, “Il Nuovo Mondo”? Esso è Il panorama apocalittico scaturito dalla ribellione della natura dinanzi al comportamento scellerato e irresponsabile dell’uomo: da tale ribellione prenderanno vita una serie di cataclismi naturali sino alla quasi completa estinzione della razza umana. In tale contesto si fa strada il progetto ultimo di alcuni alieni che hanno osservato a lungo la Terra e i suoi abitanti, che ha come obiettivo quello di ripopolare il pianeta secondo leggi di rispetto, di equilibrio e di armonia con la Natura. Ce la faranno gli alieni a convincere l’Uomo che l’unica strada percorribile è il rispetto e non il dominio, per vivere in pace e in salute? Per scoprirlo non vi resta altro che leggere il romanzo protagonista della nostra presentazione che ha, come tema dominante, i cambiamenti climatici, cui si legano riferimenti a modelli politici futuri che dovrebbero considerare il fatto di progettare un mondo diverso, a misura di bambino e, dunque, all’insegna del rispetto per la Terra.
«Vi amo, vi ho sempre amato» li strinse forte, in un abbraccio forte e vigoroso. La radio gracchiava e il volume diventava sempre più alto; poi, di colpo, il frastuono del rotore cessò e si sentiva solamente il gracchiare della radio; tutti, a bordo, rimasero impietriti.
«Atanarjuat, mi senti? Sono Lucas Magnussen, dal centro ricerche ambientali di Copenaghen, mi senti?». Quelle furono le ultime parole a bordo dell’elicottero, che, con il motore in blocco per il congelamento del carburante, stava precipitando nel mar del Labrador. Dopo aver picchiato per un migliaio di metri, in un tempo che parve non finire mai, l’elicottero si schiantò su una cortina d’acqua gelata, facendo morire sul colpo tutti i quattro occupanti. La carcassa dell’elicottero si depositò sul pelo dell’acqua e stava cominciando a inabissarsi, ma non riuscì a completare nemmeno quella corsa. Il fronte freddo arrivò immediatamente, qualche secondo dopo, congelando improvvisamente tutto il mare circostante in pochi attimi, bloccando tutto ciò che incontrava, incastrandolo tra i ghiacci che si formavano in maniera talmente veloce che nulla poteva avere scampo. A quella velocità, di oltre trecento chilometri all’ora, il fronte freddo avrebbe raggiunto il continente nel giro di qualche ora. E il continente non era nemmeno consapevole di ciò che stava succedendo.
L’autore
Marco Ianes nasce a Trento, il 2 novembre del 1965. Diplomato come perito industriale in elettrotecnica e automazione e consulente tecnico-ambientale, svolge la professione di progettista di impianti tecnologici e di docente di elettrotecnica, impianti elettrici e automazione nella formazione professionale. Sposato da trentuno anni con Miriam, è padre di Matteo e Chiara. Il nostro autore cura un blog personale e un blog sulla versione on line del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”, dove scrive di energia, ambiente e sviluppo sostenibile.
Appassionato di lettura e scrittura, ma anche di sport, essendo un maratoneta (solo per passione) ed un ex arbitro di calcio. Tra le sue passioni del cuore fanno capolino le lunghe camminate in montagna e le corse lungo il mare.
Ma come è nato l’amore per la scrittura? Ce lo svela lo stesso Ianes: “Sono un insegnante di materie tecniche e da molti anni mi occupo di ambiente e sviluppo sostenibile. La passione per la scrittura nasce praticamente con me stesso! Da ragazzo curavo alcuni giornalini scolastici e parrocchiali…”
La passione per l’arte dello scrivere è stata coltivata dall’autore, sino a esprimersi al meglio attraverso gli articoli per i blog sopracitati e Il Nuovo Mondo, libro che si rivolge a chi vuole riflettere su ciò che i cambiamenti climatici, che sono reali e scientificamente provati, potrebbero portare, se l’uomo non cambierà stile di vita. Quindi, un testo senza età, che potrebbe coinvolgere anche i giovani, affinché prendano coscienza del problema in oggetto e si impegnino per evitare che il mondo possa peggiorare a causa del menefreghismo dilagante.
“Chi leggerà il libro troverà due dediche importanti per me, a due persone speciali della mia vita – aggiunge Marco Ianes – in generale, comunque, il libro è dedicato a tutte le persone che vogliono capire cosa davvero i cambiamenti climatici potrebbero arrivare a fare. E pensare di cominciare ad agire…”
Non mancano i progetti in cantiere per il creatore di Il Nuovo Mondo, ossia due bozze di idee da sviluppare: la prima concerne un fantasy-thriller, con gnomi, fate, orchi e porte che si aprono verso mondi sconosciuti, mentre la seconda è un vero e proprio thriller, più classico, con un serial killer tecnologico.
QUI la nostra intervista a Marco Ianes
Lo stile
“Ambisco ad avere uno stile di scrittura semplice, diretto, ma anche un pochino tecnico-scientifico, data la mia preparazione tecnica. Spero di esserci riuscito in questo libro. Mi piacerebbe riuscire ad assomigliare un pochino al grande Michael Crichton, che davvero scriveva in maniera scorrevole e accattivante. Ma la strada per arrivare a quei livelli è lunghissima e difficile” ci dice Marco Ianes, la cui scrittura, senza dubbio, ‘risente’ l’influenza delle letture predilette dall’autore: “Amo molto i thriller con risvolti spy e fantapolitica, in particolare scritti da Frederick Forsythe. Per il genere fantascientifico adoro i libri di Michael Crichton, in particolare Jurassic Park, dal quale è stato poi tratto il famoso film. Alcuni titoli per me importanti? L’alternativa del diavolo di Forsythe, Jurassic Park, Congo e Next proprio di Crichton. Un altro libro unico è Il Quinto Giorno di Franz Schatzing”.
In riferimento a quest’ultimo titolo, è possibile tracciare delle corrispondenze con Il Nuovo Mondo, dal momento che per alcuni passaggi si somigliano. Basti pensare alla tematica della ribellione della natura all’uomo e a tutto ciò che rappresenta, in quanto non è più accettabile che il pianeta possa vivere in condizioni disastrose, andando incontro a una fine certa. Tuttavia, la storia narrata in Il Quinto Giorno è molto diversa da quella raccontata da Ianes, ma in comune hanno soprattutto il percorso che dovrebbe portare a riflettere sul ruolo dell’Uomo nel pianeta Terra.
La stesura dell’opera Il Nuovo Mondo è stata ‘condita’ anche da qualche bizzarro episodio, tra cui questo, che l’autore ci fa conoscere: “Mentre ero seduto su una panchina in Hyde Park, a Londra, proprio in uno dei luoghi del libro, nel marzo 2018, mi si avvicina un clochard e mi chiede cosa stessi scrivendo. Dopo avergli spiegato del mio romanzo, mi disse: ‘Tanto dobbiamo morire tutti ugualmente’; e cominciò ad andarsene, lasciandomi basito. Aveva circa trent’anni, non di più. Però, poi, tornato sui suoi passi, aggiunse: ‘Comunque meglio non morire tutti, perché altrimenti nessuno farà più del buon vino italiano!” E, giratosi nuovamente, scomparve! Me lo disse in italiano, dopo che gli avevo raccontato tutta la storia in inglese”.
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