Sharon e Fabio | Silvia Consonni
La trama
Sharon e Fabio di Silvia Consonni racconta di Sharon, una ragazza che frequenta un’Accademia sita a Lumensia, una città appartenente a una dimensione ultraterrena. Gli abitanti di questo luogo vivono tutti in armonia tra di loro e con il creato, al contrario di quanto avviene sulla Terra, perennemente sconvolta dal conflitto tra bene e male.
Per completare la sua formazione, la giovane viene inviata sul nostro pianeta, in particolare in una comunità per bambini provenienti da famiglie disarmonizzate, conosciuta come “La casa dei paperotti”; giunta a destinazione, la fanciulla subisce però una completa amnesia.
La casa è gestita da due donne caritatevoli: la più anziana è nota a tutti come “nonna” Sofia, mentre la seconda è una volontaria, ha quarant’anni e il suo nome è Agnese. Uno degli obiettivi dell’Accademia è quello di formare nuovi tutori dei fanciulli perché, se un bambino ha un’infanzia serena, da grande sarà un uomo capace, sicuro di sé. Durante la permanenza di Sharon nel paesino situato in prossimità del mare, accadono degli eventi nei quali si rende molto utile. Fabio è l’ex fidanzato della giovane, che domanda al Rettore il permesso di raggiungere la sua amata sulla Terra per tentare di riconquistarla…
Tanti i personaggi coinvolti nella storia raccontata dall’autrice, tra questi le guide celesti Priscilla, Nathaly e Peter, gli angeli custodi dei sei bambini (che hanno dai quattro ai dieci anni), l’anziano proprietario di un ristorante situato presso un antico faro ristrutturato, un fantasma, un comandante dell’Arma dei Carabinieri e un insegnante di pattinaggio artistico (un buffo ometto, parco di parole).
Sharon è una ragazza luminosa, dolce, sempre allegra e sorridente.
Fabio è birichino, escogita ogni espediente per sabotare i corteggiatori della sua amata.
Sharon e Fabio è un’opera scorrevole, toccante, spiritosa, che accompagna il lettore in un mondo non solo fantastico, tra figure corporee e incorporee. Una storia che è nata quasi per caso, seppur spinta dalle convinzioni e dalle passioni della sua creatrice, come ci rivela la stessa: “Alcuni anni fa, un caro amico mi disse che, se avessi unito la mia forte sensibilità al mio senso dell’umorismo, sarei riuscita a scrivere romanzi in cui avrei affrontato argomenti profondi, alternati tuttavia a numerose situazioni divertenti, quasi comiche. Il romanzo ruota intorno ai due innamorati Sharon e Fabio, altri personaggi sono i bambini ospiti di una piccola comunità, i loro angeli custodi e altri Esseri di Luce. Io sono fermamente convinta che non siamo soli nell’Universo, è per questo che nei miei libri tratto spesso questi argomenti”.
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L’autrice
Silvia Consonni è nata nel 1978 in una città della provincia di Como. Dopo aver concluso un percorso di studi in ambito scientifico (Diploma di Chimica Industriale e successivamente Laurea quinquennale in Scienze Ambientali conseguita nel 2004 con la votazione di 110/110 e lode), ha iniziato a lavorare presso un laboratorio chimico che si occupa di valutare la sicurezza di differenti prodotti, lavoro che svolge tuttora.
Non solo scienza, ma anche musica e volontariato nella vita di Silvia: ha suonato il clarinetto sin dalla tenera età nel Corpo Musicale del paese per una quindicina di anni, e la tastiera da autodidatta, da quando di anni ne aveva dieci. E, ancora, ha dedicato il suo tempo libero a svariate tipologie di volontariato fino all’età di trent’anni (l’ultima associazione di cui ha fatto parte, si occupava di registrare audiolibri per le persone che purtroppo non possono leggere autonomamente).
Creativa e fantasiosa, l’autrice del romanzo Sharon e Fabio ama l’arte in tutte le sue forme. Ha sperimentato anche la tecnica del carboncino con buoni risultati e adesso sta iniziando a interessarsi al mondo del Feng-Shui.
E l’amore per la scrittura? Quando ha avuto origine? “È nato per caso; un giorno, all’improvviso, presi carta e penna e scrissi una novella che venne pubblicata da un noto settimanale. La storia conteneva un forte messaggio di speranza; in seguito, la redazione della rivista mi contattò per rendermi partecipe del fatto che il racconto aveva avuto un ottimo riscontro da parte dei lettori – ci racconta l’autrice – E’ stata questa la motivazione che mi ha spinta a proseguire, con la pubblicazione nel 2012 di due romanzi, per giungere ora al terzo. Inoltre, ho già in mente una nuova storia, per cui non mi dispiacerebbe continuare a scrivere.”
Lo stile
Lo stile di Silvia Consonni è semplice e scorrevole, ma mai banale; coloro che hanno letto i suoi libri hanno apprezzato molto l’originalità delle storie narrate.
“Gli episodi toccanti presenti nei miei libri sono sempre di fantasia, mentre per quelli divertenti ho vissuto talmente tante situazioni comiche, spesso imbarazzanti, a cui attingere, devo solo trasformarle un po’ quando le inserisco nelle trame – ci dice l’autrice de Sharon e Fabio – Ad esempio, un mattino, prima di uscire di casa, presi in prestito un ombrello dall’automobile di mia madre; salii pertanto sulla mia auto e mi avviai a svolgere delle commissioni. Dopo pochi minuti, avvertii un intenso profumo di rose; spaventata, mi fermai in Chiesa per chiedere perdono al Signore di tutti i miei peccati, convinta ormai che stesse giungendo la mia ora; avevo infatti associato l’essenza a qualche Entità che era venuta a prendermi. Poi mi diressi verso il supermarket per fare qualche acquisto; il profumo era sempre più forte, e io ero bianca come un lenzuolo per lo spavento. Dopo una buona mezz’ora, incontrai delle mie amiche; anch’esse avvertirono fin da subito la fragranza, così si accorsero che al colletto del mio cappotto, penzolante in bella vista sulla mia schiena, era rimasto impigliato il profumatore di essenze, a forma di alberello, dell’automobile di mia madre: probabilmente era rimasto agganciato quando avevo aperto frettolosamente la portiera per prendere l’ombrello. Avevo pertanto sfilato con quel grazioso ornamento per tutto il grande magazzino…”
Un episodio con un finale divertente e spiritoso che, inizialmente, ha assunto però sfumature ben diverse. Ma, andando oltre le situazioni comiche e grottesche della vita, nonché quelle dettate dalla fantasia, cosa ispira la nostra autrice? Ce lo rivela lei stessa: “Sogno spesso di ritrovarmi in futuro, nell’aldilà, a sorseggiare un thè in compagnia della Brontë, della Burnett o della Alcott, per discorrere dei nostri libri… I miei sono solo inezie al confronto dei loro capolavori, e per me sarebbe un onore sedere allo stesso tavolo di queste scrittrici di fama internazionale, però in Paradiso tutto può succedere…Cosa ha ispirato maggiormente il romanzo Sharon e Fabio? L’osservazione. Leonardo da Vinci osservava i nasi di persone estranee, alla ricerca del più interessante o particolare. Io prima ero costantemente immersa nei miei pensieri, mentre ora mi rendo sempre più conto di cosa mi circonda, osservo, ascolto, cosicché un suono, un’immagine, un colore, mi stimolano la fantasia e in pochi minuti inizio già a visualizzare qualche nuova scena per i miei romanzi”.
E in tutto questo, trovano spazio anche la tradizione e le storie tramandate dai nonni, come la novella che Silvia ha inserito nella sua opera: “Si tratta di una novella da cui scaturisce un messaggio di speranza: per questo scritto, dal titolo Nu cippo vi misi, mi sono ispirata a una storia raccontatami da mia nonna Concetta, cresciuta in quella bella terra di Calabria, nel boschivo e impervio Aspromonte. È una bella storia, di quelle che i nonni (o le nonne) delle famiglie patriarcali, come lo erano una volta, usavano raccontare la sera ai bimbi raccolti attorno al focolare domestico; storie scaturite da fatti reali mischiati a un poco di fantasia e arricchite, come si conviene a ogni storia per bambini, dall’immancabile presenza dell’uomo cattivo, impersonato, in questo caso, dal brigante Lupo Bianco.”
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