Intervista ad AL, autore de “Nulla fallisce”
AL (pseudonimo dell’autore) è un ragazzo, ordinario, nato nel 1983. Adulatore del mare, adoratore della musica. Viaggiatore in solitaria nel mondo per condividere, nel suo piccolo, il messaggio che la bellezza sta nella diversità, non nell’omologazione. Nulla fallisce è il suo primo romanzo.
Parliamo subito del tuo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
È un viaggio a ritroso nel tempo che inizia nel 1983. Da qual momento si ripercorre la vita del protagonista. Una vita di tappe più o meno comuni a tutti. La differenza sta nel fatto che per la società, la scuola e la famiglia qualcosa in lui non va bene. Essere grasso ed essere gay sono le sue colpe. Le conseguenze saranno gravi, come si salverà da se stesso?
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Scrivere per me è sempre stato un atto intimo, di confidenze senza filtro. Un momento di sincerità dove il foglio bianco è il mio confessore pronto ad ascoltarmi senza giudicarmi. Da quando ero alle superiori scrivo poesie e continuo ancora oggi partecipando, saltuariamente, a qualche concorso. Nulla fallisce è il mio primo romanzo.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Essendo autobiografico mi sono avvalso di due vecchi diari che mi sono stati utili per alcuni ricordi dimenticati e alcune espressioni oramai superate. Ho scritto al pc nella mia camera per cinque mesi praticamente ogni sera. Dopo cena era il mio appuntamento fisso. A volte mettevo la musica di sottofondo, in altre occasioni il silenzio era il mio compagno di viaggio perfetto.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non credo possa scegliere un solo autore. La mia scrittura, come il modo di esprimermi, è un amalgama di tutti i libri letti (per me importanti o dimenticabili) e delle persone che frequento. David Leavitt e James Purdy mi hanno però fatto ridere e piangere all’interno dello stesso libro. Queste due emozioni opposte credo facciano parte della mia scrittura.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Il mio libro è suddiviso in tracce, anziché in capitoli. Già da questo elemento si intuisce il profondo legame con la musica. Le citazioni musicali sono svariate e aiutano a tornare indietro nel tempo con suoni, testi e situazioni che ognuno ha vissuto in modo diverso. Il romanzo è un grande concerto, sta al lettore trovare la propria canzone preferita.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Nulla fallisce è un #romanzo intimo, un #viaggio personale ma dal valore #corale. Istantanee ed episodi ricostruiscono la #vita di un #ragazzo per ammettere e accettare di essere #gay prima, amarsi e innamorarsi poi.