Intervista a Massimo Pini, autore de “Darek”
Massimo Pini, Chiavari (Ge) 1971, è da sempre appassionato alla scrittura. Comincia a scrivere e a pubblicare sceneggiature per fumetti. L’incontro e la supervisione di Glauco Guardigli in Bonelli danno alla sua scrittura la maturità per poter presentare una sua storia di Nathan Never e la possibilità di dare vita ad un nuovo personaggio fantasy: con i disegni di Andrea Modugno Darek è ora realtà.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Darek è un fumetto fantasy. Ispirato dalle storie fantastiche dei migliori scrittori del genere (Tolkien, Award, Brooks e Martin) ho voluto creare un personaggio che mi facesse emozionare nuovamente come da bambino. Darek è un re che si trova coinvolto in una guerra più grande di lui dalla quale cercherà di uscire non prima di aver maturato una nuova personale consapevolezza di se stesso e della vita.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre amato la scrittura e le arti comunicative. Ognuno di noi vuole raccontare ad altri ciò che vive, spera, sogna. Scrivere è mettere in comunicazione cuori e anime per elevarli e connetterli allo scopo di un unico grande messaggio: non siamo soli. Non sei solo, non sei sola, questo è ciò che voglio dire a chi incontro; non sei sola, non sei solo, anche in questo mondo che vorrebbe farcelo credere.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Scrivo di notte; di giorno faccio l’educatore in una comunità per minori, ma di notte i mille mondi che vivono dentro di me cercano di emergere e lo fanno grazie alla penna e la carta o un pc sgangherato nelle ore in cui voi dormite. Per me scrivere è un tempo di libertà assoluta, Darek l’ho scritto in un paio di notti in un mese. Scrivere un fumetto è diverso da un libro, spesso più divertente.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Scrivevo poesie, poi racconti, ora sceneggiature per fumetti; mi sono dato una regola: non incatenare il racconto in un profilo unico, ma amalgama ciò che vuoi dire nelle forme più disparate. In Darek c’è prosa, racconto e poesia. Ho voluto e desidero unire questi generi facendo sognare chi legge. Non mi ispiro a nessuno e Darek è solo Darek: leggo molto per non assomigliare a nessuno.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Qui mi viene molto semplice rispondere: il cinema è un’altra mia passione. Darek soundtrack: Il gladiarore, L’ultimo samurai, Braveheart, Hana-Bi, Brother (gli ultimi sono film di Kitano), Interstellar. Mentre scrivo invece ascolto Nick Cave e i suoi Bad Seeds, David Sylvian o una delle soundtrack citate.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
La passione per la lettura e il fantastico mi hanno portato a scrivere, il mio desiderio è viaggiare con voi. Saltate su…la nave sta per partire. Massimo