Intervista a Massimo Nava, autore de "Il boss è immortale" Intervista a Massimo Nava, autore de "Il boss è immortale"

Intervista a Massimo Nava, autore de “Il boss è immortale”

Il boss è immortale

Massimo Nava è nato a Milano, è un giornalista del Corriere della Sera, ex inviato di guerra e corrispondente da Parigi. Ha scritto molti saggi e romanzi, fra cui «il mercante di quadri scomparsi », « La gloria è il sole dei morti », «Infinito amore», « Il garibaldino che fece il corriere della sera». 

Parliamo subito del tuo ultimo libro Il boss è immortale. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Un sequestro apparentemente senza movente, una strage di camorra, il misterioso furto nella Cappella Sansevo di Napoli. Fatti che si ricongiungono per svelare la trama di un thriller mozzafiato. La Napoli magica e misteriosa fa da sfondo al romanzo, in cui i protagonisti si muovono fra le inquietanti alchimie del passato e i confini della bioetica, il bottino è….l’mmortalità.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Sono un giornalista, inviato di guerra, corrispondente da Parigi, oggi editorialista del Corriere della Sera. Ho scritto molti saggi, romanzi storici e romanzi di successo. Scrivere è vita, essere letti è una continua rinascita.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Circa un anno, oltre alla revisione. Scrivo nel tempo libero, in genere di mattina fino alle prime ore del pomeriggio, molto nei giorni di vacanza e la domenica. Il silenzio e i luoghi di vacanza aiutano. Ho scritto molto all’isola d’Elba, guardando il mare da casa e fra gli ulivi della Puglia.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Un gioco? Certamente, per carità. Adoro Stendhal, un grande cronista di sentimenti, un narratore che arricchisce la trama di colpi di scena, come un giallista. Sapeva prendere spunto da una storia vera per raccontare una grande storia. Anche Sciascia lo ammirava. Il mio romanzo vuole (vorrebbe) avvicinarsi ai miei autori preferiti.

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Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Napole, di Pino Daniele.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Sarebbe troppo semplice chiedervi di comprarlo, di venire alle mie presentazioni, di leggerlo e farlo leggere agli amici. Se vi piace ciò che ho scritto su di me e sul mio libro, almeno parlatene e fatene parlare. I fiori del successo fioriranno.

Autore: Redazione

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