Intervista a Luca Schivo, autore de “Le mie pagine su questioni occulte”
“Sono un dannato, empirista, boia di forze oscure e militari, dato per pazzo, fallito. Sono uno scrittore da tanto tempo ma non ho concluso molto con la scrittura“. Si descrive così Luca Schivo, autore dell’opera Le mie pagine su questioni d’occulto.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si colloca nella scienza occulta. Parla di doti di insetti volanti che potrebbero diventare invisibili in volo.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Nasce con Allen Ginsberg, Renato Vallanzasca e Darwin. Nasce dai miei scritti, dal rap italiano e dai cantautori come De Andrè.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Circa tre anni tra rielaborazioni varie, revisioni, correzioni e quant’altro. Un paio di anni per stendere la struttura iniziale, nasce dalle pagine di Lerosche.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Charles Darwin, Allen Ginsberg e Aldous Huxley, l’origine delle specie, le porte della percezione, urlo…
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Lacrimosa di Mozart o nulla.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Scegliete un mio libro da Amazon, Kindle o cartaceo, sono le mie ultime opere anche se non compaiono.