Intervista a Giuseppe Pizzola, autore de “Sotto la faccia”
Giuseppe Pizzola nasce il 06/09/1966 a Ravenna dove tuttora vive. E’ laureato in Scienze dell’Informazione presso l’Università degli studi di Milano, città in cui ha vissuto quasi un decennio e di cui conserva un piacevolissimo ricordo. Imprenditore, è fondatore ed amministratore di un’azienda operante nel settore dell’Information Technology. “Sotto la faccia” è il suo primo libro scritto e pubblicato.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
E’ la storia di Samuele Guarnieri, un ragazzo brillante e capace che invece di impegnarsi per affermarsi e costruirsi un futuro, sceglie di dedicarsi ad una vita scellerata e senza obiettivi. E’ un romanzo generazionale e fortemente introspettivo che cerca di indagare e di interrogarsi su cosa si celi dietro le scelte di ognuno di noi, costretti da quel terribile giogo che è il libero arbitrio.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
La scrittura per me è liberazione e purificazione; come per un induista immergersi nel Gange. Credo nasca da un’accentuata sensibilità nel percepire ciò che mi accade intorno, le piccole e grandi meraviglie in cui ci imbattiamo e alle quali i più di solito non prestano attenzione, per fissarle e renderle indelebili. E’ anche autoanalisi, possibilità di espellere e sedimentare le scorie dell’anima.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Un tempo lungo che ha attraversato la mia giovinezza fino all’altro ieri, dovuto ad accidia e all’impossibilità di dedicarmi in modo continuativo alla stesura, anche se solo alcuni anni fa si è imposta in me l’impellenza di terminare. Mi piace scrivere isolato, con le cuffie mentre ascolto musica jazz, per imboccare il tunnel spazio-temporale capace di condurmi nell’Universo della mia fantasia.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Si può scrivere di ogni cosa ed in ogni modo. Per quanto mi riguarda l’argomento che più mi affascina è l’essere umano. Il futuro, il nichilismo che a turno ci pervade tutti. Il mio autore di riferimento? Senza dubbio Dostoevskij proprio per la sua sublime capacità di rappresentare l’uomo. Il mio sogno? (sognare non costa nulla…) che il mio romanzo possa essere un nuovo racconto del sottosuolo.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Il romanzo aldilà di tutto è anche e soprattutto un racconto sulla nostalgia e sulla malinconia per un tempo andato che mai più ritornerà e nulla al mondo sarebbe più calzante delle sublimi note del Maestro Morricone cesellate all’interno di quel capolavoro di cinema che è “Once upon a time in America” del Maestro Leone.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Amici! Il romanzo è sincero. Dentro c’è un po’ di tutti noi. Speranze, sogni, paure. Tifiamo tutti per Samuele Guarnieri! VVTB!