Intervista a Francesco Zampa, autore de “Comunque colpevole”
Nato nel 1964, Francesco Zampa è maresciallo dei carabinieri, maratoneta e donatore Avis. Vive e lavora in Umbria con moglie e quattro figli. In questa intervista ci parla del suo Comunque colpevole.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
È il settimo episodio della collana “I racconti della riviera”. Come gli altri, è ambientato a Viserba di Rimini e il protagonista è Franco Maggio, un maresciallo fuori dalla tradizione “carabinieresca”, incline a regole morali prima che a quelle codificate. In questo episodio affronta un femminicidio, nello sfondo diffuso della violenza di genere.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
In principio furono le serie storiche bonelliane, la saga di Ken Parker di Giancarlo Berardi che seguo dal 1977. Sono passato a fantascienza classica, gialli e thriller storici, Grisham, Forsyth, Camilleri e King. Mi piace inventare personaggi e uscire da molti luoghi comuni secondo la mia sensibilità e la mia esperienza. Ho a cuore temi come l’ingiustizia e il complotto politico-finanziario.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
In genere impiego sei mesi dalla prima battuta alla pubblicazione. In genere scrivo la mattina, a casa, tre o quattro sessioni a settimana, compatibilmente con gli impegni lavorativi e familiari. Sono abituato alla sintesi e alla velocità anche per questo. Individuata un’idea come il titolo di un tema, la mia prima stesura necessita di pochi ritocchi.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Somigliare non è il termine adatto: non posso essere diverso da ciò che sono ed è così che voglio propormi. Detto questo, ammiro la sagacia di John Grisham, le trame sopraffine di Frederick Forsyth, la genialità di Andrea Camilleri e la prosa essenziale di Stephen King. Se possibile, nei miei libri sono influenzato da queste loro eccellenti caratteristiche.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Una qualsiasi di John Williams o John Barry di “Balla coi lupi”, ma in “Qualcuno che ti protegga” il titolo e il tema portante si rifanno a una bellissima canzone di George Gershwin.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Buongiorno a tutti e bentrovati, piacere mio! Buone letture per la prossima estate e serene vacanze a tutti i lettori e ai vostri cari!