Intervista a Elena Cappellaro, autrice de “Il colore degli asfodeli”
Elena Cappellaro è nata a Milano. Laureata in Lettere classiche, è dottore di ricerca in Letteratura bizantina e neoellenica. Dopo essere vissuta ad Atene per 10 anni, insegna Lettere e Storia nelle scuole superiori. Poliglotta, amante dei viaggi, vive in un ambiente internazionale. In questa intervista ci parla del suo Il colore degli asfoledi.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il romanzo epico “Il colore degli asfodeli” narra la leggenda di Achille. Gli asfodeli sono i fiori che adornano le Isole dei Beati. Dall’Ade rimpiange la vita breve e gloriosa che aveva scelto in sorte. Lasciata a Sciro la sposa Deidamia e il figlio Neottolemo, parte per la guerra di Troia, dove mette in luce il suo coraggio, riceve gloria ma anche dolori e umiliazioni.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Mi è sempre piaciuto scrivere, praticamente da quando ho imparato a tracciare segni con la matita. A scuola mi divertivo a scrivere temi e poesie, ma anche ad inventare storie. Scrivo su periodici di vari argomenti, prevalentemente in ambito culturale. Naturalmente sono anche una lettrice appassionata.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho scritto il libro quasi di getto in pochi mesi, immaginandomi le scene come se si svolgessero davanti a me, e per questo uso molto il dialogo. La revisione e l’approfondimento mi sono costati circa due anni. Scrivo nella mia casa, circondata dalla mia biblioteca, rigorosamente di notte. Mi ispiro di giorno, ma le idee trovano forma nelle ore libere.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Dire Omero o Euripide sarebbe troppo! Fra i moderni, direi Valerio Massimo Manfredi, Marguerite Yourcenar, Ken Follett, David Gibbins o Umberto Eco. Mi piace l’idea di unire una solida conoscenza della Storia con l’arte di inventare storie secondo il modello che suggerisce Manzoni.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
“Momenti di gloria” di Vangelis.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Le storie veramente immortali sono quelle che restano vive dopo 3000 anni e continuano a regalare emozioni. Vi trasmetto quello che anch’io ho ricevuto.