Intervista a Beppe Massari, autore de “Figa da Zero”
Beppe Massari è nato a Bologna il 09/10/65. Laureato in lettere moderne, dato che le lettere moderne non gli danno da mangiare, per poterlo fare si occupa di tutt’altro. Avrebbe anche voluto occuparsi di donne, loro non erano d’accordo ma siccome è un testardo alla fine ci è riuscito lo stesso.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Sono stato un “morto di figa” che un giorno ha sbattuto la testa, e quando si è ripreso era diventato “normale”. Non un seduttore da paura, ma semplicemente “normale”, che visto da dove partivo era già un grandissimo risultato. I manuali di seduzione non sono una novità, ma questo è il primo che tiene veramente conto di come ragionano i “morti di figa”…
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre saputo scrivere. Già alle elementari i miei temi erano considerati scritti bene e divertenti. Ho anche letto molto per migliorarmi, e alla fine eccomi qua… Se posso proprio dirlo, non ho mai sentito il bisogno dei “corsi di scrittura”: mi è sempre venuto naturale. E alla fine ho deciso di provare a scrivere un libro…
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato circa un annetto per scrivere questo libro. Se vogliamo, scriverlo è stato il meno. La vera sfida è stato illustrarlo: perché da ragazzino ero bravino anche a disegnare, ma nel corso degli anni avevo smesso… e adesso ero molto arrugginito. Ho dovuto ricominciare, e si vede: pazienza.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Io mi ispiro rigorosamente a tutti i grandi umoristi che ho potuto leggere: Jerome K. Jerome, Giovanni Guareschi, Antonio Amurri, Giuseppe Novello. Io apprezzo gli umoristi dotati di senso dell’assurdo, le cui opere sembrano surreali ma spesso sono ispirate alla più incredibile realtà.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
“The trouble with Harry” di Bernard Herrmann.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Salve. Se non avete mai capito cosa dovete fare con una donna, vi manca persino l’ABC e state totalmente a zero, questo è il libro per voi. Scritto da uno che non darà nulla per scontato: qui si parte veramente da zero!!