Intervista a Marcello Garofalo, autore de “Le calde notti del diabolico Dr.Carelli”
Marcello Garofalo, giornalista, critico cinematografico e saggista. Scrive per il mensile di cinema “CIAK”. Ha pubblicato diversi libri, tra i quali: “C’era una volta in America-Photographic Memories” (1988); “L’ultimo imperatore-Storia di un viaggio verso Occidente” (1991); “L’immagine-cinema” (1992); “Tutto il cinema di Sergio Leone” (1991); “Bertolucci Images” (2001); “Disney Ricette da fiaba”(curatore, 2003). In questa intervista ci parla del suo Le calde notti del diabolico Dr.Carelli.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
New York City: il Dottor Phillip Carelli, un morto vivente, organizza con la sua ex ragazza e l’amante di lei, una serie di “missioni speciali”, aggredendo e umiliando i criminali che la polizia non può, o non vuole, fermare. Tutto sembra perfetto fino a quando non incontrerà il suo vero nemico, una Dottoressa che nasconde il segreto della sua morte e della sua rinascita. Genere: horror-comedy.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Il mio amore per la scrittura nasce da tempi lontani: appassionato di letteratura e di cinema (sono un giornalista, critico cinematografico) ho pensato che i tempi fossero giusti per creare oggi una storia fantastica ove l’imprevedibilità dei fatti e delle reazioni dei personaggi, la suspense e l’umorismo si alternassero senza preavviso, in modo da offrire al lettore un piacevole intrattenimento.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato due anni per scrivere il romanzo, lavorando ad esso con metodo quotidianamente. Quindi, ancora un altro anno per la versione in inglese con il traduttore americano. Il libro è stato pubblicato nell’ottobre del 2017 dalla Dark Gem Press di Nashville sia in Italia che in America. Atmosfera rigorosamente silenziosa allietata da una tazza di caffè nero americano. Ambiente: il mio studio.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Giochiamo?.. Ronald Firbank, Joe Lansdale, Victor Segalen, Raymond Roussel, Bram Stoker, Mary Shelley… Per l’imprevedibilità delle situazioni, la definizione dei caratteri pensati non come figurine bidimensionali, il suspense narrativo, l’umorismo bizzarro, la voglia di intrattenere senza affliggere il lettore con implicazioni metatestuali.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
I temi musicali di John Carpenter da lui scritti per il suo cinema.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Per me il fantastico deve essere ben supportato da fatti e informazioni derivanti dalla realtà: più sarà arricchito da tanto e più lo spettatore e/o il lettore si appassioneranno alla vicende assurde narrate. Siete d’accordo?