Intervista a Lisa Carboni, autrice de “Il Segreto di Casanova”
Lisa Carboni è nata a Sassari e cresciuta a Milano, vive attualmente tra Roma e Los Angeles, dividendosi tra l’attività di attrice e quella di scrittrice. Laureata in Storia del Teatro e dello Spettacolo, è anche giornalista, autrice teatrale ed esperta di comunicazione. Artista e ambientalista, ha fondato l’associazione Aurea Natur per salvare la Natura con l’Arte.
Parliamo subito del tuo ultimo libro Il Segreto di Casanova. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Leni, tradita prima delle nozze, va a Venezia per scrivere un reportage. Non crede nei fantasmi ma incontra il fantasma di Casanova. Dopo un evento traumatico in seguito al quale cadono tutte le sue certezze, accetta di aiutarlo a rompere una maledizione. Per far questo deve ricorrere all’aiuto di un uomo che detesta. Ha tre giorni di tempo e molti ostacoli da superare. Rosa, avventura, fantasy.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Scrivere fa parte di me, l’ho sempre fatto senza un inizio preciso. Amo la penna che solca la pagina bianca ma anche il ticchettio della macchina da scrivere e l’arrendevolezza dei tasti del mio pc. In tutti i casi devo dar sfogo a quel particolare formicolio, sintomo di una nuova storia che sta per nascere.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Un bel po’. La genesi ha avuto dei tempi molto lunghi, però mano a mano che andavo avanti con la storia sono passata da un capitolo al mese, poi un capitolo alla settimana e infine un capitolo al giorno! Un’inarrestabile corsa verso la luce. L’ho finito d’estate, seduta sul letto con il pc sulle gambe, sudata, esausta ma camminavo tre metri da terra e ho chiamato subito tutti per dare la notizia.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Uno solo? Uhm.. Io invece direi un misto tra Dumas, Sophie Kinsella e Rex Stout con un pizzico di P.G Wodehouse dove si incrociano i duelli cappa e spada, la commedia romantica, il giallo e la suspense con l’ironia e il gioco degli equivoci.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Un bel misto, dai Carmina Burana a Cole Porter. Non può mancare qualche brano dei Rondò Veneziano e per concludere l’Henry Mancini di Moon River.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Io scrivo per tenervi svegli tutta la notte, per farvi sbriciolare il pranzo sul libro, per farvi sognare sotto una coperta d’inverno o sdraiati sulla riva del mare d’estate, per farvi sospirare sull’ultima pagina rimpiangendo la parola FINE.