Intervista a Emmanuel Occhino, autore de “Cuore di ghiaccio”
Nato il 23/04/2000 a Pompei, Emmanuel Occhino frequenta un liceo scientifico nel quale dovrà cimentarsi nell’ultimo anno liceale. Ha scritto il suo primo libro a 15 anni mentre ha scritto il suo secondo libro all’età di 17 anni. In questa intervista ci parla di Cuore di ghiaccio.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Cuore di ghiaccio, narrato dal Destino, racconta la storia d’amore di due esseri di mondi opposti, Jack e Alice. Il libro è di genere fantasy e tramite una partita a scacchi tra Destino e Amore, si deciderà la sorte del pianeta Terra e dei due amanti.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Beh ho iniziato a scrivere poesie a verso libero intorno all’età di 13/14 anni con la prima infatuazione d’amore e l’inizio della mia adolescenza. Dopodiché ho voluto mettermi in gioco scrivendo e pubblicando il mio primo libro “La magia delle stelle” all’età di 16 anni.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Questo libro è interessato completamente al periodo invernale, da me descritto come un purgatorio nel libro, per cui l’ho iniziato a scrivere verso fine Ottobre inizio Novembre. Durante i mesi invernali è avvenuto lo sviluppo della storia che poi ho concluso verso il mese di Agosto.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Ad essere onesto non mi sento di somigliare a nessun autore, anche se mi piace pensare di prendere spunto da ogni autore di cui leggo i libri.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Everglow dei Coldplay.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Cari lettori vorrei che leggeste il mio libro non per soddisfazione personale o altro; vorrei che lo leggeste perché i discorsi del destino, uniti alla descrizione dei sentimenti vi porterà a scoprire l’animo umano.