Intervista a Carlo Di Litta, autore de “Cosa nascondono i nostri governi?”
Carlo Di Litta è un ricercatore e reporter indipendente nel campo ufologico e delle realtà Extraterrestri. Protagonista di diversi avvistamenti sin dalla più tenera età, più volte fotografati e filmati, condividendoli sovente in convegni, conferenze, sia come organizzatore, che come ospite. Autore del libro Cosa nascondono i nostri governi? per Uno Editori.
Parliamo subito del tuo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il libro descrive due argomenti che fanno parte della nostra realtà contemporanea: Il Fenomeno Ufo/Extraterrestri e le Scie Chimiche. Attraverso le ricerche e le esperienze personali, illustrate con foto inedite, dei due autori: Carlo Di Litta e Quinto Narducci.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Mi definisco un indagatore dei Misteri della vita e delle “Verità Nascoste”. Provando a dare il mio contributo a svelarne i più possibili. Un impulso che ho avuto sin da ragazzino, a partire dall’età di 5 anni, quando ebbi il mio primo avvistamento di un UFO. L’amore per la scrittura nasce appena dopo il primo evento pubblico, che ho organizzato su queste tematiche, il 15 giugno 2011 a Rimini.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ci è voluto un anno circa. Avevo già tutto nella mente, ma rimandavo continuamente….Poi, la chiacchierata con Quinto Narducci, co-autore del libro, davanti a un Bar a Rimini, è stata la molla decisiva trasferire su carta ciò che avevo in mente. Mi presentò un suo progetto letterario, con una miriade di foto, che trovai eccezionali. Decidemmo così di unire le forze, e fare un libro insieme.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Ho sempre amato, anche se il mio genere letterario al momento è differente, Jack Kerouak, e la sua capacità di far vivere al lettore le emozioni che lui provava, narrando le vicende della sua vita.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
“L’Impossibile” tratto da “Eutòpia” dei Litfiba.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Andate sempre al di là delle apparenze e ascoltate sempre il vostro cuore, senza paura di esprimere ciò che siete 🙂 La Verità appartiene a Tutti!