Intervista ad Antonella Iuliano, autrice de “Doppio Stradivari”
Antonella Iuliano nasce in provincia di Avellino nel 1983. “Come petali sulla neve”, il suo primo romanzo, trova compimento nel 2012, seguito da “Charlotte, la storia della piccola Brontë”, una storia semi-autobiografica ispirata al mondo delle sorelle Brontë. Doppio Stradivari è il suo terzo romanzo edito da Genesis Publishing (2018).
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Doppio Stradivari è una storia che contiene tutti gli elementi tipici della fiaba. L’atmosfera delle sue pagine è quella un po’ dark e un po’ mistery che tiene alta la tensione. Protagonisti sono due strumenti rari e preziosi: un violino nero e un violoncello bianco complementari come le proprietarie, due fanciulle divise da un crudele destino ma unite dall’amore per la musica.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Sono una persona introversa che ama l’arte, la solitudine, l’inverno. Leggo e accumulo romanzi in quantità perché spesso mi sento più a mio agio tra le pagine di una bella storia che nel mondo reale. La scrittura per me è una vocazione, qualcosa di insito, un dono che è cresciuto con me fino a esplodere nelle mie attuali opere; è il mio bisogno di espressione perché non sono brava a parlare.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato davvero poco tempo perché questa storia è nata in una pausa di circa 3-4 settimane da un’altra storia che stavo scrivendo, più lunga e che ho ultimato da pochi mesi. Io ho la fortuna di potermi isolare in una mansarda e trascorrere lunghe notti immersa nella scrittura o nella lettura, quasi indisturbata. D’inverno è bellissimo ma questo romanzo stranamente è nato in estate.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Mi hanno detto spesso, perché questo è il mio terzo romanzo pubblicato, che il mio è uno stile poetico, delicato, che ricorda gli scrittori del passato e a tal proposito c’è una sola scrittrice che io ho sempre sentito particolarmente vicina ed è Charlotte Brontë. La considero la mia musa. Quanto agli autori contemporanei, Zafòn è sicuramente qualcuno che ha contributo a sciogliere la mia penna.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Beh per questo romanzo consiglio sicuramente musica classica o una sinfonia come “Experience” di Ludovico Einaudi o “Il mostro” di Ashram o ancora “Wilderness” di Adam Hurst per godere del suono profondo del violoncello.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
La mia pelle è fatta di carta e nelle mie vene scorre inchiostro. Scrivo senza forzature perché credo che un libro per emozionare debba sempre scaturire dalla passione per un soggetto, un argomento, un posto. La mia realtà è l’immaginazione.