Intervista ad Alessio Tropeano, autore de “Finché Parkinson non ci separi “
Alessio Tropeano è nato nel 1961 a Grottolella, in provincia di Avellino, dove attualmente vive. Laureatosi in Informatica presso l’Università degli Studi di Salerno, ha maturato una significativa esperienza nella progettazione e gestione di sistemi evoluti. Oltre a “Finché Parkinson non ci separi” (di cui ci parla in questa intervista) ha pubblicato “Disordine e ordine”.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il mio è un romanzo in cui il protagonista si trova ad affrontare una circostanza non proprio felice, cosa che in qualche modo gli era stata predetta da una chiromante, incontrata anni prima a Torino. Il lettore, anche il meno attento, comprende fin da subito che il protagonista è chiamato ad agire e scegliere, posto difronte a un bivio, quella che ritiene la strada migliore…
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Una casualità, inizialmente sembrava un gioco. Un gruppo di amici, inizialmente scettico, che poi si appassiona al progetto supportandomi e sopportandomi.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Circa un anno. Ho scritto nel mio studio e molte volte in cucina dove chi preparava gli spaghetti e chi correggeva la bozza.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Ho scritto pensando di creare una emozione nei lettori e non preoccupandomi di definire a priori il genere. Sicuramente si colloca nel genere narrativa e nelle varie presentazioni parecchi hanno accostato il mio stile a quello di Tabucchi.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Sicuramente sceglierei “La vita è bella”.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
“Diciamolo subito, perché l’autore lo merita: è splendido! Un libro che si legge tutto d’un fiato e alla fine ti dispiace averlo terminato. L’ autore scrive molto bene e ti stupisce quando leggi in quarta di copertina è al suo primo romanzo ……”