Intervista a Stefano Lazzarini, autore de “La Danza delle Zanzare”
Stefano Lazzarini vive e lavora a Roma, città dove è nato il 19 luglio del 1966. È autore di commedie teatrali di genere brillante (La Casa infestata, 2002 – Giuseppe Pautasso mago, 2003) e cantautore. Nel 2007 la Casa Editrice Cut-up ha pubblicato il suo primo romanzo, “Asma”, nel 2011 il secondo romanzo, “La città dell’allegria” ed ora “La Danza delle Zanzare”.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il romanzo segue una linea rosso sangue che unisce i sobborghi di Roma con una foresta sacra in Africa: il protagonista, spinto dalla disoccupazione a inventarsi investigatore privato, segue le tracce lasciate da una giovane cooperante scomparsa e si ritrova prigioniero di un incubo. Magia e biopirateria, un misterioso parassita ed eroici lavavetri abitano le pagine di questo noir/ecothriller.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Quel desiderio di raccontare, di scegliere parole, dentro di me l’ho avuto da sempre. Ricordo risvegli notturni o improvvise frenate lungo la strada per prendere appunti su un’improvvisa idea che mi si era affacciata in mente. Leggendo libri che mi hanno fatto sognare ho costruito la voglia di inventare personaggi e storie.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ci ho messo circa quattro anni. Ho passato molte ore a osservare i luoghi su internet, ad ascoltare racconti di tanti amici cooperanti che hanno lavorato a lungo in Africa, a studiare le incredibili sopraffazioni di cui parlo nel libro. Inoltre, lascio passare tempo tra una rilettura e la successiva, cercando nel frattempo di farmi contaminare da nuove idee.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Davvero non saprei. Mi piace molto alternare mistero e situazioni divertenti e in questo senso mi viene in mente Richard Matheson o qualcosa di Lansdale. Ovviamente, solo alla lontana, è per stare al gioco.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
“Seven seconds” di Youssou’N Dour.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Nel romanzo ci sono argomenti di cui pochi parlano. Scopriremo certi fantasmi quando verranno a bussare alla nostra porta, o forse lo stanno già facendo.