Intervista a Paola Tassinari, autrice de “La santa allegrezza”
Paola Tassinari artista e blogger ravennate. Ha pubblicato una decina di romanzi. Poesie e favole sono pubblicate in antologie e on line. Ha vinto ed è stata selezionata in diversi premi. Ha collaborato col quotidiano La Voce di Romagna e coi quotidiani on line Ultima voce e Il Veliero. E’ iscritta all’AMA (Albo Mondiale Artisti). Fa parte del Movimento culturale “Cento Artisti per il Mondo”. In questa intervista ci parla del suo La santa allegrezza.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
La santa allegrezza è un romanzo sui piccoli passi che la protagonista fa quotidianamente per salvarsi dal baratro della depressione in cui è caduta tramite un grave evento che le è accaduto. La santa allegrezza ovvero la sicurezza che la nostra vita abbia un senso, viene raggiunta con la quotidianità delle piccole cose e con la ricerca sul cammino dell’uomo attraverso la storia dell’arte.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
A otto anni seduta sul ramo di un albero scrissi la mia prima poesia per afferrare per sempre l’attimo fuggente: la bellezza del cielo azzurro dove saettavano le rondini. Da allora non ho più smesso, anche se scrivevo solo il mio diario perché la mia passione principale era leggere, leggere e leggere. Poi dieci anni fa la svolta, ora sono come invasa da un demone che mi dice scrivi, scrivi, scrivi.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
In circa quattro mesi di full immersion, passando sino a 12 ore al pc. Inizialmente preparo una scaletta ma poi il romanzo si impossessa di me e va per conto suo e io mi ritrovo dentro un meccanismo feroce, come quando ci si innamora e si fa di tutto e di più per conquistare un amore di cui non c’è certezza. Prima di iniziare leggo, penso molto e finita la stesura vi è il lavoro lungo di rilettura.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Un misto fra Dan Brown, Umberto Eco e Ken Follett è quello che salta fuori nei miei scritti, amando la ricerca storica e il mistero. Appassionata da sempre da ciò che non si vede, scrivo di cose realmente accadute con un nuovo punto di vista, creando ciò che non si vede da quello che si vede. I miei scrittori più amati sono Shakespeare, Cervantes, Dostoevskij e Tolstoj.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Non mi piace la musica in sottofondo durante la lettura perché mi distoglie da ciò che sto leggendo ma a chi piace consiglio di ascoltare un Notturno di Chopin, magari l’Opera 9 numero 2.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se io fossi fuoco arderei per le nove muse, se fossi acqua annacquerei tutte le persone insensibili, se fossi aria viaggerei per tutto il mondo, ma siccome sono terra, il mio destino è raccontare stando fissa davanti al fisso computer.