Intervista a Maria Concetta Distefano, autrice de “Le amiche del ventaglio”
Maria Concetta Distefano è nata Ragusa nel 1957. Dopo il Liceo Classico a Comiso (RG) ha frequentato l’Università a Pisa (Lingue e letterature straniere). Ha insegnato inglese in un ITC torinese per più di trenta anni. In pensione (anticipata) con “opzione donna” per dedicarsi più compiutamente alla scrittura, ai viaggi, alla famiglia, alla cucina e al pianoforte. Vive a Torino. In questa intervista ci parla del suo Le amiche del ventaglio.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Trama: Sette donne – cinque in età da ventaglio/peri menopausale, una quarantenne e una ventenne – per alcune circostanze della vita incrociano le loro vite e, insieme, affrontano molte avventure e moltissime disavventure, compresa la sparizione di una di loro. Genere chick-lit colto e raffinato con punte di giallo e mistero. Costume e società. Anche un meta romanzo.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Dalla lettura in tempi lontanissimi. Prime esperienze come traduttrice di gialli Mondadori e di rosa. Prime partecipazioni a concorsi letterari con pubblicazioni in antologie Mondadori, Sperling & Kupfer, Baldini Castoldi, Lingua Madre ecc. Collaborazione più che trentennale con la rivista Intimità. Anche con Confidenze. Poi il grande salto e il mio primo romanzo.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Moltissimo tempo. Ho fatto moltissime ricerche sulla menopausa, sui social e il loro impatto sulle relazioni umane, ho consultato dati Istat, mi sono molto documentata sulla mia città Torino (dove è in prevalenza ambientato il romanzo, ma le vicende potrebbero svolgersi ovunque). Dall’inizio del progetto sono sempre stata in dry writing. Cioè ho sempre pensato ai miei personaggi.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Passato: Mark Twain, Carver, Hemingway, Bufalino (mio amico e Maestro di scrittura). Ironia, divertimento da una parte, stile asciutto e colto dall’altra. Presente: Basso, Gazzola, Vichi, Carofiglio, Camilleri. Autoironia e momenti di profonda riflessione sull’umana condizione. Credo che il mio stile (che mi dicono riconoscibile) sia un mix, frutto di attente letture di decenni!
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Non unica. A seconda dei capitoli. A volte i Notturni di Chopin, a volte la Cavalcata delle Valchirie, Mozart e Beethoven, e poi Vecchioni, De Andrè, Battisti, techno music, tango, valzer…
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Spero di avervi incuriositi. Cercate Le amiche del ventaglio su Google e su Youtube. Troverete il booktrailer girato dalle amiche medesime, attrici da red scarpet!