Intervista a Luca Cremonesi, autore de “Il mio nome è Pio IV”
Luca Cremonesi è avvocato cassazionista. Ha scritto quasi novanta articoli di carattere penalistico, così come due monografie sul patteggiamento e una sul sistema investigativo americano. Nel campo della letteratura ha pubblicato con Mursia “L’innocenza del Diavolo”(2016) e “Reo Confesso”(2017). Con Arpeggio Libero ha stampato Il mio nome è Pio IV.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Roma, 8 dicembre 1565. Sul letto di morte di morte papa Pio IV manifesta al nipote Carlo Borromeo la volontà di confessarsi e di raccontare quanto ha compiuto durante la sua vita. Esporrà gli eventi di brigantaggio attuati durante gli anni giovanili, così come le conoscenze politiche acquisite frequentando l’apparato ecclesiastico, non tralasciando i legami amorosi con le compagnie femminili.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho pubblicato per più di vent’anni articoli e monografie di carattere scientifico-penalistico. Poi, ho sentito il bisogno di affrontare una nuova avventura. Allora, ho iniziato a comporre romanzi giudiziari e in seguito mi sono lanciato nel genere storico. Mi piace enormemente mettermi in gioco attraverso la scrittura, dovendo superare le difficoltà collegate a scenari letterari diversi.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Avendo scritto il romanzo in prima persona, l’autore e il protagonista diventano un unico soggetto. Io sono papa Pio IV. Ho avuto la possibilità di vivere le emozioni provocate dalle opere d’arte durante il periodo rinascimentale e, inoltre, essendo il pontefice di Roma, ho potuto confrontarmi con le persone più importanti della mia epoca.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Mi piacerebbe assomigliare a Gary Jennings, l’autore del romanzo storico L’azteco, perché ha saputo creare l’atmosfera magica e cruenta che si è instaurata in Messico durante la dominazione spagnola compiuta da Cortes.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Onestamente, non saprei cosa segnalare. Sono stonato come una campana e sono probabilmente una delle poche persone che non è interessato in alcun modo alla musica. Conosco a malapena l’inno di Mameli.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se siete appassionati di storia e volete conoscere gli intrighi e gli intrallallazzi del periodo rinascimentale, non vi resta che leggere “Il mio nome è Pio IV”.