Intervista a Ivana Vaccaroni, autrice de “Il ruolo della donna nella narrativa tra Otto e Novecento”
Ivana Vaccaroni ama scrivere da sempre, fare buone letture, ascoltare musica per unire entrambe le altre passioni. Insegna con amore da parecchi anni, professione che ritiene orgogliosa di esercitare e per la quale prova ancora stupore ogni giorno, per tutto quello che riceve dagli allievi. In questa intervista ci parla della sua opera Il ruolo della donna nella narrativa tra Otto e Novecento.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si tratta di un saggio che parla di donne sia come scrittrici sia come protagoniste di opere letterarie. Il periodo affrontato è quello della fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, in Italia e negli altri paesi oltre Europa. È un’opera utile anche a livello scolastico e universitario.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho fatto studi classici e all’università ho frequentato la facoltà di lettere moderne. Da sempre ho amato scrivere e mi appassiona molto anche la lettura. Insegno da parecchi anni presso scuole superiori e anche questa è una mia grande passione. Ho diretto una rivista letteraria on line, recensisco e presento libri.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato circa un anno e mezzo per scrivere il libro, perché il tempo da dedicare a questa mia passione è purtroppo veramente poco. Mi piace essere da sola quando riesco a dipingere la pagina con i colori della mia fantasia, di mattina presto, immersa in un totale silenzio ispiratore.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non credo di assomigliare a nessun autore, ma c’è la protagonista di un libro cui mi sono sempre ispirata come donna: Nora, la protagonista di “Casa di bambola”. Il libro è molto femminile, a partire dalla copertina che riporta un quadro di Corcos con una donna che legge. È decisamente ottocentesca, mentre io sono una donna del duemila: entrambe, però, mi rappresentano bene.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Un tango insieme tenero e appassionato.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Il mio libro non vincerà alcun premio ma, se è vero che nella vita ognuno dovrebbe avere un figlio, piantare un albero e scrivere un libro…io ho già vinto tutto! Sarebbe molto bello vi avessi interessati a leggerlo.