Intervista a Gabriella Maganza, autrice de “Il misterioso viaggio dello Sferocrono “
“Sono nata nel 1952, ho compiuto gli studi artistici e attualmente sono felicemente nonna. Amo gli animali, il teatro, ma soprattutto la lettura e la matematica.” Si presenta così Gabriella Maganza, autrice del romanzo Il misterioso viaggio dello Sferocrono.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
“Il misterioso viaggio dello Sferocrono” è una storia fantascientifica che ha come filo conduttore i viaggi nel tempo. È l’avventura di Adriana che, a causa di un incidente, viene espulsa fuori della macchina del tempo e proiettata nel medio oriente, in un ipotetico futuro dove gli extraterrestri la fanno da padroni. Adriana, tanto ingenua quanto incosciente, aiuterà a scacciare gli invasori.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Adoro scrivere. La mia passione nasce fin dalle elementari, quando i miei temi venivano letti in tutte le classi. Scrivere mi gratifica delle banalità della vita e mi fa sognare realtà diverse e appaganti.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato qualche anno. Ho iniziato quasi per gioco e pian piano è nata questa vicenda. Scrivevo di notte e a volte ne leggevo qualche pagina ai miei figli, mentre la trama andava via via arricchendosi. Dopo averlo dato alle stampe, i viaggi nel tempo mi affascinavano ancora. È nato così il seguito di questo libro, che uscirà a fine giugno, dal titolo I confini del tempo, con il Ciliegio.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Anche se so che non lo raggiungerò mai, l’autore che adoro è Manzoni. Mi piace il suo modo di scavare nei recessi dell’animo umano e le sue descrizioni che sembrano dei quadri animati. Adoro il suo modo di impostare i dialoghi, che svelano dubbi e paure dei vari personaggi. Ho cercato di impostare il mio libro come scriveva lui, ma so che è irraggiungibile.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Domanda difficile. L’ho scritto nel silenzio più assoluto. La colonna sonora l’applicherei di più al secondo, che uscirà tra breve. Mentre lo scrivevo, pensavo al concerto per pianoforte n. 5, l’imperatore, di Beethoven.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Spero che venga a tutti voi il desiderio di leggere il mio libro. So che il ritmo incalzante con cui l’ho scritto, potrà soddisfare la sete di avventura presente in tutti noi e sarà lo spunto per poter leggere anche il secondo.