Intervista a Francesco Buccellato, autore de “Sulle Orme dei Beati Paoli”
Francesco Buccellato nasce a Palermo da una famiglia borghese il nel 1957, padre medico, mamma insegnante. Intraprende studi classici, dopo la maturità inizia un percorso di studi in giurisprudenza che però non termina per varie vicissitudini. Sin da ragazzo si dedica alla fotografia e allo studio della storia siciliana. Nella maturità avendo più tempo libero pubblica la sua prima opera, dal titolo Sulle Orme dei Beati Paoli – il più grande mistero di Palermo.
Parliamo subito del tuo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Percorso fotografico incentrato sul romanzo di Luigi Natoli, I Beati Paoli, che ripercorre passo passo, attraverso le immagini tutti i luoghi di Palermo citati nel romanzo, residenze storiche, antiche chiese, monumenti, strade, vicoli e mercati. Il libro si pone come obbiettivo di ricreare e di far rivivere al lettore l’atmosfera misteriosa che da sempre contraddistingue la famosa setta.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
La mia passione per la fotografia e per la storia siciliana e palermitana risale alla mia gioventù. Infatti fin da ragazzino mi piaceva molto fotografare e studiare la storia siciliana, posso dire che questo amore mi è stato tramandato dalla mia famiglia, specialmente da mia nonna e da mio padre.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Per quest’opera ho lavorato circa un anno e mezzo, andando in giro con la macchina fotografica per riportare in immagini le mie idee, facendo anche indagini storiche e ricerche in antiche biblioteche. Quindi ho assemblato e scritto il mio libro nel mio studio, ricco di ricordi di famiglia e di oggetti che mi riportano al passato e sopratutto ricco di libri.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Il mio stile si può definire d’ indagine giornalistica, mi sono molto ispirato a un mio zio, il giornalista Gustavo D’Arpe scomparso da tempo.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
La colonna sonora che sceglierei è quella del film Il Codice Da Vinci.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Realizzare le proprie passioni nella vita è quello che di più bello possa capitare ad un essere umano. La vita ci riserva a volte delle sorprese piacevoli è questa e una di quelle.