Intervista a Fabrizio Fiorita, autore de “Non voglio, voglio, lo faccio”
Fabrizio Fiorita, classe 1942, ha intrapreso la carriera militare. Ha frequentato le Scuole di Guerra italiana e tedesca ed ha prestato servizio presso gli Stati Maggiori. Insegnante presso Corsi in Italia, ha diretto un Centro per l’applicazione del Diritto in operazioni e fondato e diretto un Centro addestramento Quadri. Ha infine operato in una ONG su Beni Culturali. Grado finale Generale. In questa intervista ci parla del suo Non voglio, voglio, lo faccio.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il libro di genere erotico. I fatti si svolgono a Genova, all’inizio degli anni ’60. E’ la storia di due fidanzati di 20 e 18 anni rispettivamente, al tempo minorenni. Lei è ansiosa di fare l’amore, ma lui non si decide. Giunge infine il momento. Poi i due vorrebbero sposarsi, ma la famiglia di lei è contraria. Grazie anche ad una comune amica, troveranno il modo di trionfare.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Fin da bambino sono stato un divoratore di libri, e lo sono ancora. Premessa necessaria per un bravo scrittore. Fino al 2017 mi sono solo cimentato con manuali tecnici relativi alla mia professione e con saggi sulla protezione dei Beni Culturali. Fulminato sulla via di Damasco dalle “50 sfumature” e da altre opere del genere, ho deciso di interrompere il monopolio femminile delle autrici erotiche.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
L’ambiente nel quale scrivo è intimo: la stanza mi serve sia da studio sia da camera da letto: contornata da una grande biblioteca, al centro di una parete una scrivania tecnologica, sulla quale sono concentrati computer fisso, portatile, tablet e smartphone. Scrivo i miei testi sul computer. Ho impiegato 15 giorni per scrivere questo libro, più altri 15 per correggerlo, limarlo, migliorarlo.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
I miei modelli sono le ragazze che scrivono su Sperling Privé (Fioretti, Crespi, Cilli ecc.) e un po’ al Campanile di “La Strega Innamorata”. Delle prime amo il tono irriguardoso con cui trattano la materia, dell’ultimo la naturalezza degli eventi più scabrosi. Non credo invece di avere esempi di altre opere che possano assomigliare alla mia.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
E’ una sensuale storia d’amore, che merita l’accompagnamento con musica classica. Occorrerebbe un potpourri creato ad hoc, per adeguarsi alla diversa velocità delle parti, alla diversa sensualità, alla diversa intensità.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Ragazze e ragazzi, se non ne avete ancora mai letti questa è l’occasione buona per fare un salto nei libri erotici. Magari cominciate dal mio, tanto per gradire. Vi ringrazio anticipatamente.