Intervista a Silvia Luisa, autrice de “NO!”
Nata nel 1993, Silvia Luisa vive a Trieste con i genitori, il fratello, un cane e un gatto. Laureata in Scienze della comunicazione, è iscritta alla magistrale in Editoria e giornalismo. Spera di poter aprire una casa editrice. Oltre ai libri, adora uscire con gli amici e viaggiare. In questa intervista ci parla del suo NO!
Parliamo subito del tuo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Per il momento ho scritto solo questo libro: è una raccolta di racconti di vari generi (autobiografico, fantasy, horror) con protagonisti perlopiù adolescenti che desiderano scoprire il mondo, partire all’avventura, ampliare i propri orizzonti. Il messaggio di fondo che vorrei lasciare ai miei lettori è che si può sempre trovare il modo di raggiungere i propri sogni e di realizzarli.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre letto, fin da quando ero piccola. Ho cominciato a pensare che potevo scrivere quando mi sono stufata delle trame già pronte: desideravo crearne di nuove, inventare le mie storie. Verso le medie, la scrittura è diventata un vero e proprio mezzo di espressione, la usavo per sputare tutta la rabbia che avevo dentro. Alle superiori ho cominciato a far leggere le mie storie agli amici.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ci ho messo 10 anni, ma proprio perché ho cominciato a pensare di scrivere un libro mentre facevo le superiori, quindi non avevo tempo di dedicarmici a tempo pieno. L’ispirazione per i miei racconti si basa sull’ascolto delle persone che mi stanno intorno. Se qualcuno racconta un aneddoto divertente o ha qualche caratteristica che mi piace, posso anche scrivere senza pause finché non ho finito.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Mi piace molto lo stile di Alice Basso e sto lavorando per essere più spontanea nella mia scrittura. Vorrei che il mio libro aiutasse la gente a sentirsi più libera ma non credo che assomigli a nessun altro…
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Molte canzoni di Pink, tra le quali “Raise your glass”, “So what” e “Fuckin’ perfect”. In generale però va bene qualunque canzone vi dia la carica.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Sono tutto e niente. Verso le mie emozioni sul foglio sperando di cambiare il mondo. Sono emotiva e ribelle ma spero sempre di poter dare una mano e spero che No! possa essere il vostro sfogo preferito come lo è per me.