Intervista a Oriana Turus, autrice de “Frammenti di mamma”
Oriana Turus, donna e mamma di 37 anni, dopo una non brillante carriera scolastica e una ancora meno brillante carriera lavorativa (che di fatto non c’è stata) si è trovata (a fatica) a fare la mamma e a fare i conti con tutto ciò che l’essere genitore comporta. E grazie alla passione per la scrittura che sin da ragazzina la accompagna ha pubblicato il suo primo libro per uscire da una sua crisi emotiva.
Parliamo subito del tuo libro Frammenti di mamma. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il mio è un libro un po’ insolito e contiene un insieme di filastrocche e racconti per bambini e genitori a cui ho voluto aggiungere anche delle lettere scritte ai miei figli per lanciare, in primis a loro, dei messaggi importanti con la speranza che aprano il cuore a più persone possibili. Vorrei che lo stesso messaggio fosse captato da tutti coloro che si trovano in determinate situazioni.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Sono una donna, mamma di 37 anni e ricordo la passione per i limerick alle scuole medie: mi divertivo un sacco a scriverli e a rileggerli. Credo che la mia passione sia iniziata lì anche se poi è rimasta inattiva fino a 2 anni fa quando ho “osato” e pubblicato il mio primo libro.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
La bozza è rimasta ferma per due anni. Due anni durante i quali mi sono chiesta se fosse giusto far emergere quello che avevo dentro o se fosse meglio tenerlo per me. Ho iniziato a scrivere per rabbia, frustrazione, per dire tutte quelle cose che non riuscivo a esprimere e forse per voglia di riscatto. Un libro si scrive quando si ha qualcosa da raccontare e io ho avuto la necessità di farlo.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non credo di assomigliare a nessun autore, almeno per il genere che ho scelto di trattare in questo libro che considero il mio punto di partenza ma che non sarà l’ultimo. Ultimato questo ciclo aspirerei a cambiare completamente genere e se proprio dovessi fare il nome di un’autrice a cui ispirarmi direi Sophie Kinsella per quell’ironia e leggerezza che traspare sempre dai suoi libri.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Carmina Burana.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Ciao a tutti. Ammetto che un libro così particolare possa non attirare molta attenzione soprattutto per le questioni personali da cui è stato tratto ma in fondo sono un centinaio di pagine e credo possa essere utile a più di qualcuno. 🙂