Intervista a Laura Polato, autrice de “I Quattro Regni”
Laura Polato è musicista, insegnante di musica e scrittrice. Da sempre impegnata a proporre progetti di musica e di espressività, ha lavorato con bimbi, ragazzi e adulti, in centri per disabili, con il servizio psichiatrico, nelle scuole. Inventa il Metodo Four, che mette in parallelo i centri dell’uomo con le parti della musica, e su questo Metodo è attivo un progetto editoriale ad ampio raggio. In questa intervista ci parla del suo I Quattro Regni.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
La Regina prescelta, nella galassia delle Stelle chiare e delle stelle scure, ha sette mesi di tempo per sciogliere una profezia: trovare le quattro chiavi dei Regni. Sembra una storia inventata, invece è una metafora. Parla delle parti dell’uomo e della musica, in parallelo, e di come sia necessario frequentarle tutte per trovare un equilibrio.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre scritto, fin da piccola. Poi ho fatto la musicista. A 50 anni, la collaborazione con un giovane artista, con cui ho girato un lungometraggio ideato da noi, mi ha fatto improvvisamente pensare che forse la mia strada era scrivere. Ho quindi inventato un metodo per insegnare musica, il metodo Four, che si basa su un racconto metaforico. Ho conciliato così le due parti di me.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Quando è il momento di accogliere una sfida, si sente qualcosa nell’aria. “Laura, sei sicura di farcela? Hai solo due mesi” Mi diceva il mio editore, anche lui amante delle sfide. Due mesi per una saga complicata e piena di colpi di scena di quasi 300 pagine. Senza poter trascurare nulla della vita lavorativa e personale. Una follia. Quindi, si! Lo faccio! Due mesi, e ho messo la parola Fine.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non vorrei somigliare allo stile di Tolkien, che amo moltissimo, ma alla sua profondità. Non c’è nessuna similitudine fra le due storie, se non il lungo viaggio. Ma vorrei che chi leggesse il mio libro entrasse dentro un’avventura simile a quella del Signore degli Anelli. Una vicenda epica, dove i collegamenti alla vita reale sono incredibili ma magistralmente celati.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Faccio la musicista, e quindi penso che sarebbe più bello se ognuno scegliesse la propria colonna sonora. Come si fa? Si legge una prima parte del libro. Poi, quando si entra nella storia, si continua la lettura con il sottofondo delle musiche che si amano.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Grazie a chiunque vorrà conoscere una storia appena nata ma che in realtà era nell’aria da tanto tempo. La sono andata a prendere e lei ha accettato di diventare mia. La condivido con te.