Intervista a Bruno Catona, autore de “Le cento anime delle donne”
Bruno Catona, nato a Reggio Calabria il 28 agosto del 1947, è docente di discipline giuridiche ed economiche in pensione. Si dedica ad attività creative, concernenti la lavorazione del legno e della pietra, dal momento che per lui il processo creativo è come una religione che lo mette in contatto con l’infinito. Si considera un esteta perché ama la bellezza in tutte le sue forme e rappresentazioni. In questa intervista ci parla del suo Le cento anime delle donne.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il libro è nato per caso, avevo raccolto una piccola antologia sulle donne che doveva servire per un servizio giornalistico. Mi convinsi ad iniziare una nuova esperienza di scrittura creativa. La trama descrive un giovane appena laureato che confida ai nonni il suo recente innamoramento. Da qui nasce una profonda riflessione sull’universo femminile.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Essendo un appassionato lettore di autori di filosofia e psicologia e anche un uomo dedito allo sport, ho maturato l’idea del libro durante l’attività sportiva nella disciplina di running. Focalizzando durante la corsa le diverse dinamiche del libro.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato nella scrittura e nella sua elaborazione la scorsa stagione estiva nel periodo trascorso nel suggestivo litorale ionico della Calabria proprio nel luogo dove è ambientato il racconto. In un’ atmosfera ricca di luce, profumi, in una natura ancora selvaggia e misteriosa.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Sicuramente hanno influito in parte le letture filosofiche e psicologiche di grandi maestri da cui ho attinto alcune riflessioni, come Jung, Osho e Carotenuto. Tenendo conto che in me c\’e\’ una certa predisposizione per queste discipline.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Le quattro stagioni di Vivaldi.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
L’amore ti piglia all’improvviso, ti avvolge, ti trapassa e ti eleva senza che te ne accorgi e ti possa difendere. L’emozione e le sensazioni prendono il sopravvento sulla ragione, la quale si arrende totalmente alla tempesta emotiva che sta arrivando.