Intervista a Andrea Rigante, autore de “La lacrima dei Vedda”
Andrea Rigante classe ’77, vive a Milano, guida equestre nel Parco Del Ticino, amante della fotografia, ha pubblicato un libro di poesie nel 2005 e scritto e prodotto uno spettacolo teatrale, Il tunnel, e un video racconto dal titolo Sei Piedi Nel Fiume. In questa intervista ci parla del suo La lacrima dei Vedda.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il libro che ho scritto racconta di un viaggio in Sri Lanka, della sua storia e dell’incontro con la popolazione indigena dei Vedda, una popolazione locale in via di estinzione. Quando andai a visitarli per la prima volta uno di loro mi nominò un uomo, un italiano che aveva vissuto con loro. Io ho rintracciato quell’uomo e l’ho invitato a tornare in Sri Lanka per rincontrare i suoi amici indigeni.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
In giovane età sono stato colpito prima dalla poesia, poi dal teatro, ho pubblicato il mio primo libro di poesie nel 2005 e il mio primo spettacolo teatrale nel 2009, la mia passione per i viaggi infine mi ha condotto in giro per il mondo e dopo anni a scrivere blog di viaggio mi è capitata una storia meravigliosa e commovente in cui il mio editore ha creduto.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
La genesi di questo libro è durata un anno: viaggi, studi e ricerche, prima come esperienza turistica, poi come vera ricerca storico-antropologica, infine osservando e condividendo la vita dei villaggi indigeni, nel cuore della foresta, assaporando una cultura tribale millenaria e l’umanità genuina di un popolo che resiste nonostante le pressioni della modernità, anche se non per molto ancora.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Come scrittore di viaggio amo molto lo stile di Bouvier e quello di Kapuscinski, mi ritrovo per la scrittura semplice e aperta che possa far immergere pacificamente il lettore in una descrittività facile da immaginare.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Sarebbe una musica eterogenea, ritmata e tribale a volte, orientale, sacra e cantilenata per altre, anche urbana e caotica, ma nulla come il suono del vento tra gli alberi potrebbe accogliere la lettura i momenti più salienti ed emozionanti.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
La lacrima dei Vedda vuole essere il racconto di umanità ed incontro, dove ogni saluto è un caloroso abbraccio al mondo e alla sua bellezza.