Quello che le donne non dicono | Arsenio Siani
La trama
Nel mondo si aggirano dei lupi. Predatori feroci e sanguinari, crudeli, astuti. Vivono al solo scopo di cacciare, scovare prede e nutrirsene così da sopravvivere, continuare il proprio ciclo vitale e la prosecuzione della propria specie. Le prede/vittime sono esseri innocenti e deboli, il cui unico mezzo di difesa a loro disposizione è la fuga.
Ma il lupo è scaltro, sa travestirsi da essere benevolo, finge di essere simile alla preda per guadagnarsi la sua fiducia, la manipola, si approfitta della sua ingenuità. Lo stratagemma dell’inganno chiude il cerchio nel suo piano d’azione: il lupo dà all’agnello ciò che desidera, ovvero sicurezza e protezione. L’agnello sente che il lupo è forte ed è suo amico. L’agnello è fragile ed innocente, non crede che il lupo possa fargli del male. Ha dei sentimenti positivi nei suoi riguardi, prova gratitudine, rispetto, forse amore.
Infine la trappola si chiude del tutto. Il lupo porta a termine il suo piano e si scaglia contro la sua preda….
Caustico, realistico, coinvolgente. Quello che le donne non dicono di Arsenio Siani potrebbe essere definito proprio con i suddetti aggettivi. L’opera, collocabile nel filone del romanzo-inchiesta, rappresenta un prodotto ibrido tra il reportage d’inchiesta, di taglio giornalistico, e racconti ispirati a storie vere, biografici e autobiografici.
“Mi dicesti che perdonare non vuol dire cominciare ad amare chi non se lo merita, sforzarsi di provare sentimenti di affetto per chi ci ha fatto soffrire. Perdonare vuol dire personarsi, amare sé stessi al punto di decidere di darsi un’altra possibilità”
Tema centrale la violenza sulle donne. A cui segue, nell’immediato, un’altra tematica: il motivo per cui le donne subiscono in silenzio le violenze ad opera dei propri aguzzini.
Ma non solo. In Quello che le donne non dicono trova spazio anche un ulteriore argomento, purtroppo di grande attualità, ossia il bullismo. L’autore ha scelto di parlarne perché lo ha subito negli anni dell’infanzia.
E, ancora, depressione e psicopatologie sono le altre tematiche affrontate da Siani nel suo libro, come evidenzia lo stesso: “Le ho studiate e osservate col mio lavoro come counselor. A tal proposito offro un’analisi del fenomeno utilizzando le teorie del Voice Dialogue, un metodo di relazione d’aiuto che ho avuto modo di apprendere”.
Un romanzo ‘ricco’ che offre svariati spunti di riflessione su elementi e aspetti della società odierna e del quotidiano.
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L’autore
Arsenio Siani è nato a Sarno in provincia di Salerno nel 1982. Dopo una Laurea in Giurisprudenza (conseguita controvoglia), ha vissuto alla giornata, alla ricerca della sua strada. Ha iniziato un percorso interiore che lo ha portato, nel 2009, alla pratica buddista e, in seguito, alla psicoterapia e al counseling.
Spinto dalla passione per queste pratiche di trasformazione ed evoluzione interiore, ha deciso di riprendere gli studi frequentando una scuola di counseling che lo ha portato a conseguire il relativo diploma nel gennaio 2017.
Il suo percorso di crescita interiore ha vissuto un’importante evoluzione anche grazie alla scrittura: i pensieri ‘sparpagliati e confusi’ annotati su fogli di carta si sono trasformati in racconti, in storie, in strumenti per ascoltare i propri sentimenti e regalare loro nuova vita.
Nel 2016 ha accettato la sfida di diventare docente per corsi di scrittura creativa presso l’Università popolare di Siena, città in cui vive da 12 anni. Ha condiviso la sua esperienza con gli studenti, mostrando loro il metodo che ha utilizzato per scrivere. Un’esperienza bellissima, che l’autore di Quello che le donne non dicono ricorda così: “Ho donato i segreti del mio mondo interiore ed è stato bellissimo constatare la risonanza tra le mie storie e le loro. I nostri cuori battevano all’unisono, le nostre anime si toccavano, i racconti pulsavano di vita vissuta. Da questa esperienza è nata la decisione di scrivere un manuale in cui riversare per scritto il contenuto delle lezioni del corso, chiamato Corso di scrittura creativa: la grammatica dell’anima, pubblicato nell’aprile 2017”.
Nel novembre 2017 è iniziata la sua collaborazione con la rivista “SCREPmagazine”, diretta da Riccardo Colao, in cui tuttora si occupa di due rubriche scrivendo articoli dedicati al benessere psicologico (SiANIDIMENTE) e alla violenza sulle donne (QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO … appunto, in collaborazione con altri colleghi della Redazione). Proprio dalla collaborazione con “SCREPmagazine” nasce il testo protagonista della nostra presentazione.
Per saperne di più leggete la nostra intervista all’autore. La trovate QUI.
Lo stile
“Ritengo che il mio sia uno stile caustico e introspettivo, cerco di far sì che le parole e le frasi del mio libro si attacchino addosso al lettore, provocando sensazioni ed emozioni forti che attivino un processo di riflessione. Lo stile di Erri De Luca, a cui mi sento di somigliare più che a qualunque altro autore” afferma il creatore di Quello che le donne non dicono, libro dedicato alla forza e al coraggio delle donne, ma anche alla loro fragilità, alla loro paura. Un testo che parla di dolore e, al tempo stesso, di speranza.
“Chi ha letto il mio libro lo ha definito toccante e delicato, capace di parlare al cuore e all’anima – ci rivela Arsenio Siani, aggiungendo poi un aneddoto riguardante la stesura della sua opera – “Ogni volta che scrivevo un capitolo del libro, lo mandavo poi ad una mia amica per una valutazione. Quando le ho mandato il capitolo dedicato al fenomeno del bullismo mi ha scritto in lacrime per ringraziarmi. Ha detto che ciò che avevo scritto le ha fatto tornare in mente un episodio del suo passato, quando tormentava una sua compagna di scuola con atteggiamenti da bulla. Mi ha detto che avrebbe provato a contattare questa persona, che non vedeva più da anni, per chiederle perdono”.
Dopo aver realizzato questo romanzo, rivolto alle donne (e agli uomini per una presa di coscienza), attualmente Siani si sta dedicando a un volume sulla figura del padre perché ritiene sia giusto e ‘doveroso’ dedicare qualcosa di scritto a colui che ricopre uno dei ruoli più complessi.
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