Intervista a Sebastiana Pirrotta, autrice de “Il profilo dell’amante”
Restauratrice e pittrice, figlia dell’Etna. Sebastiana Pirrotta pubblica al suo esordio nel 2014 come vincitrice del Premio Il Romanzo del Centro Studi Tindari Patti. Nel 2015 vince il premio Art al Caffè Letterario di Roma. È in attesa di poter presentare il suo secondo libro. Considerata tra gli scrittori esordienti dal Premio Cruyllas. In questa intervista ci parla del suo Il profilo dell’amante.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
La storia di una donna ritagliata, come delle altre, dalla terra in cui vive, negli anni del secondo conflitto. La narrazione di un territorio, delle sue tradizioni e del dolore redentivo trattenuto nelle viscere del suo vulcano. Un breve e intenso romanzo che suggerisce una soluzione costruttiva per una comune sofferenza.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Scrivo per esigenza. Ho bisogno di costruire ponti e spero di riuscirci mandando tra i marosi i miei messaggi dentro una bottiglia di vetro. Qualche anno fa ho deciso che era il tempo di lasciare che le mie opere fossero giudicate, e così ho frequentato concorsi letterari . Il libro Il profilo dell’amante ha vinto un concorso ed è stato pubblicato, poi ha vinto ancora.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato 4 giorni, ero stanca e a casa c’era un freddo che non potevo sminuire. Mi sono sistemata sotto una coperta di lana sul divano, il mio capo reggeva l’apice della tenda in cui cercavo riparo e conforto.Ho cominciato a scrivere sul PC, dopo tre giorni scrivevo ancora. Mi allontanavo dalla mia tenda di lana solo per andare a dormire. Forse avrò mangiato qualcosa! Avrei dovuto.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Nella mia terra sono nati dei giganti e i giganti ci permettono di stare sulle loro spalle. Ho imparato da Verga, da Bufalino, da Consolo, ma sono un’ombra appena accennata accanto a loro. Racconto della mia terra come hanno fatto loro, racconto delle nostre energie e delle nostre passioni. Il mio libro è come un racconto di M. Twain, semplice storia capace di racchiudere e donare un messaggio.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
La musica di Puccini e il canto del mare che raggiunge la battigia.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Possiamo soccombere al dolore per un amore mai abbastanza ricambiato oppure possiamo trasformarlo in carezze e attenzione verso chi sta aspettando noi.