Intervista a Patrizia Gazzotti, autrice de “Cinquepuntonove e altri racconti”
Giornalista specializzata in uffici stampa, Patrizia Gazzotti ha lavorato per testate giornalistiche e agenzie, fino a fondare uno studio di comunicazione. La sua seconda vita scorre in parallelo come insegnante di italiano e intanto scrive per passione. Perfetta french è finalista del Premio Letterario Buk Festival 2016 e I sogni di Velia si classifica primo nel concorso Racconti Corsari 2017, sezione Resistenze.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Cinquepuntonove e altri racconti. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si tratta di una raccolta di racconti che intende esplorare tratti di percorsi esistenziali a partire dall’esperienza del quotidiano, con il tutto carico di aspettative, sogni e anche delusioni. Sono frammenti di vissuto in cui i protagonisti sono colti in particolari momenti della loro vita, e spesso la storia “piccola” si intreccia con la Storia, creando un quadro variopinto e vivace di umanità.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Nasce con me, nel senso che fin da bambina ho amato scrivere e inventare storie. Nel tempo ho trasformato la passione per la scrittura in mestiere, diventando giornalista; poi sono subentrate le occasioni, come aver frequentato Bottega Finzioni di Carlo Lucarelli, che mi hanno dato quella fiducia nel continuare a farlo con più convinzione. Sono usciti i primi racconti e arrivati dei riconoscimenti
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
I racconti sono nati poco per volta, in momenti diversi, seguendo ispirazioni date da situazioni che ho vissuto in modo diretto o indiretto. Di solito seguo un’idea che, ad un certo punto, diventa urgente e chiede di prendere forma, di essere tradotta in parole e immagini. E’ un po’ come scattare delle fotografie, che catturano qualcosa che è nel fluire del tempo e lo fermano, preservandolo.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Onestamente, il gioco dei paragoni mi riesce difficile perché il confronto con altri mi mette a disagio. Ci sono diversi autori del passato e del presente che ammiro profondamente, dai quali ho imparato e che continuano a insegnarmi ogni volta qualcosa di nuovo. Quello che scrivo nasce inevitabilmente da ciò che sono, con tutte le qualità e i limiti, e dal mio vissuto personale.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Un mix musicale tra cantautori italiani, come De Andrè e De Gregori, e un po’ di rock, da Vasco Rossi ai Red Hot Chili Peppers.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Ognuno di noi è un universo di storie da raccontare. Scrivere significa riconoscerle e consentire a chi legge di vivere qualche vita in più.