Intervista a Diego Protani, autore de “Sulle labbra del tempo – Area tra musica, gesti ed immagini”
Diego Protani è nato a Roma nel 1979 ma vive a Ceccano. Ha organizzato centinaia di eventi culturali nella provincia di Frosinone. Collabora con L’inchiesta quotidiano e cura una rubrica di libri per www.unoetre.it. Questo è il suo primo libro.
Parliamo subito del tuo libro Sulle labbra del tempo – Area tra musica, gesti ed immagini. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
E’ un saggio sugli anni ’70, io e la coautrice Viviana Vacca abbiamo deciso di collocare come punto di partenza gli Area di Demetrio Stratos e di sviluppare tutto il decennio affrontando la situazione artistica e socio-politica. Abbiamo intervistato oltre 70 artisti del periodo per il libro come Ruggeri, Bassignano, Ugo Gregoretti…
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Nasce per caso, nonostante da anni collaboro con un quotidiano della provincia di Frosinone che si chiama L’inchiesta. Divento scrittore con questo libro per necessità, per far conoscere anche ai più giovani un periodo importante per l’Italia.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Diciamo che in 8 mesi io e la prof.ssa Vacca abbiamo creato questo saggio. Sono stati mesi di risate e confronti, di impegno, di emozioni e di incontri con tanti artisti e col fotografo Tano D’Amico ad esempio…
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Posso dire che amo molto Nanni Balestrini per il suo “L’orda d’oro” e per tanti altri saggi o romanzi che hanno messo in evidenza degli aspetti del secolo scorso che la borghesia avrebbe voluto nascondere.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Logicamente gli Area (Gioia e Rivoluzione) ma anche Golf Girl dei Caravan oppure Aurora di Jean Luc Ponty.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se volete saper qualcosa sui ’70 leggete il nostro saggio. E se amate la musica rock progressive troverete tante notizie.