Intervista a Delos Veronesi, autore de “Winter”
Delos Veronesi nasce a Bergamo nel 1977. Negli anni ha scritto svariati racconti pubblicati in diverse antologie. Tra i suoi ultimi lavori Winter, edito da Watson, e Il destino della tigre su Amazon.
Parliamo subito del tuo libro dal titolo Winter. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Winter è un romanzo action cyberpunk e racconta la storia di un uomo cresciuto ed addestrato per essere un assassino freddo come l’inverno di cui porta il nome. Privato di tutto, dei suoi ricordi, del suo nome e della sua umanità, Winter vive un’esistenza di sangue e morte fino al giorno in cui un lampo di umanità lo porta ad aiutare una ragazza in difficoltà.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Nasce nell’infanzia. Figlio di genitori separati (nei lontani anni ’80) ero spesso solo ed un giorno trovai in cantina un enorme baule pieno di libri di mio padre e di mio nonno. Vecchi libri di fantascienza eroica, fumetti come Tex e Flash Gordon ed altri tesori che iniziai a leggere per passare il tempo. Un passatempo che mi permetteva di sfuggire alla realtà in cui ero costretto a vivere.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Non ho impiegato molto. Quando scrissi Winter vivevo in Cina per lavoro e spesso la sera ero solo in camera. Avevo molte ore e molta fantasia da sfogare. Stavo sdraiato a letto con il computer sulle gambe, alzandomi solo per mimare le scene di combattimento (forte di oltre 13 anni di arti marziali). Purtroppo in un paio di occasioni mi sono fatto prendere la mano e ho dovuto ricomprare una lampada.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Domanda molto difficile. Se dovessi scegliere qualcuno a cui ambire sceglierei Asimov per l’enormità delle sue opere. Ma se devo scegliere uno stile narrativo che si avvicini a Winter direi “Il ritorno delle gru” di Trevanian.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Linkin Park Somewhere I belong.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Winter è un romanzo e, anche se contiene molto di me, rimane solo un racconto. Spero che possa tenervi compagnia per tutto il tempo che impiegherete a leggerlo.