Intervista a Annalisa Arcoleo, autrice de "Il Viaggio di Runk" Intervista a Annalisa Arcoleo, autrice de "Il Viaggio di Runk"

Intervista a Annalisa Arcoleo, autrice de “Il Viaggio di Runk”

Il viaggio di Runk

Annalisa Arcoleo è una scrittrice/filmmaker siciliana. Nata a Palermo, si trasferisce a Roma per intraprendere gli studi di filmmaking. Dopo uno stage presso Rai Lab e una borsa di studio in critica cinematografica, collabora con alcune testate americane a New York. Nel 2017 pubblica il suo primo romanzo con la casa editrice Augh! 

Parliamo subito del tuo libro Il viaggio di Runk. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il Viaggio di Runk” racconta la storia di un robottino difettoso degli anni 80-90, gettato tra i rifiuti non appena uscito dalla fabbrica perché considerato “sbagliato”. Il suo difetto altro non è che avere una gamba più corta. Questa sarà la sua fortuna, l’inizio di un viaggio in cui scoprirà, come un bambino che vede il mondo per la prima volta, la vita in ogni sua sfaccettatura.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho sempre creato storie, fin da piccola, perché ho sempre avuto una grande immaginazione e voglia di estraniarmi dalla realtà, per sognare. Ancora oggi la scrittura rappresenta un’evasione, e la possibilità di creare una realtà che con un po’ di magia sia in grado di far sognare, emozionare, ma anche di far riflettere. È il modo più forte che io conosca per avere una voce (buona).

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

L’idea di questo libro è nata durante un viaggio in macchina, grazie al forte interesse mostrato dai lettori di “Runk – Una Vita in Trenta Giorni” (il mio primo libro) verso questo robottino che non era neanche il protagonista! In pochissimo tempo mi sono ritrovata con un secondo libro scritto, mettendo momentaneamente da parte quello a cui stavo lavorando. E sono felice di averlo fatto.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Mi piace molto lo stile semplice e diretto di Nicholas Sparks, anche se i contenuti sono abbastanza diversi. Voglio che il libro sia accessibile a tutti, ciò che deve arrivare è il messaggio e l’emozione, per questo preferisco un linguaggio scorrevole, senza troppe digressioni o allungamenti.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Qualsiasi musica rilassante in cui sia presente il rumore del mare, andrà benissimo! È un racconto di scoperta (e per noi ri-scoperta) della natura e della vita, di tutto ciò che abbiamo di meraviglioso davanti gli occhi, ma che troppo spesso dimentichiamo. Cielo, stelle, mare, cosa c’è di meglio?

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Grazie a tutti coloro che stanno leggendo la mia intervista, e a chi sceglierà di immergersi nel mio mondo con la lettura de “Il Viaggio di Runk”!

Autore: Redazione

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