Notti di pizzica | Gianmaria Ferrante Notti di pizzica | Gianmaria Ferrante

Notti di pizzica | Gianmaria Ferrante

La trama

Notti di pizzica vi solleverà il cuore, e anche lo spirito, proiettandovi indietro nel tempo, quando la gente era serena e nessun soggetto, spinto dallo stress e dalla corsa al materialismo, si sforzava di occupare la scena costringendo i propri simili a subire ogni tipo di prevaricazione. notti di pizzica

Con la storia narrata da Gianmaria Ferrante seguirete le avventure di un tipo di Milano, sceso nell’Alto Salento con un incarico particolare, e poi stabilitosi in un luogo magico a godersi l’amicizia di tanta gente sincera e di una gran ballerina di Pizzica. Per concessione del destino, quel tipo di Milano capitò in un piccolo regno e ne rimase affascinato…

Protagonista di Notti di pizzica è dunque un giovane cittadino che capita per caso in un posto davvero unico: qui la gente vive collegata all’eredità del passato, data da quanto lasciato da avventurieri di ogni risma, invasori, soldati di ventura, naviganti, sfruttatori, regni fin troppo potenti abituati a succhiare dai servi della gleba raccolti, giovani, speranze, esseri succubi con l’unico scopo di sopravvivere alle angherie dei padroni di turno.

Il giovane del Nord subisce il fascino della nuova terra che lo ospita: in una serata di Pizzica viene subito irretito da una splendida ballerina dagli occhi di fuoco, che in seguito diventerà sua moglie, e via via conosce i vari personaggi che popolano la zona. Entra in contatto con tipi gioiosi, tristi, ingenui, alle volte un po’ ridicoli, ma sempre umani, commoventi, autentici e pronti a donare qualcosa di loro stessi.

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L’autore, grazie all’osservazione diretta e attenta della gente del posto, ai racconti degli anziani e di amici sinceri, nonché ai ricordi di certe nottate alla luce di una luna fin troppo luminosa, è riuscito nell’intento di racchiudere in Notti di pizzica la magia che contraddistingue il modo di vivere di una popolazione unica, conscia dell’eredità culturale giunta integra dal passato.

Di notte la moglie stava seduta sul letto con gli occhi spalancati. Ogni tanto le prendeva una botta di sonno e cedeva di testa, ma subito si riaveva. Entrambi rischiarono un esaurimento nervoso. Quella coppia alla fine prese una decisione saggia: smontò tutto e rifece trasloco tornando in campagna.

L’autore

Gianmaria Ferrante proviene da una grande famiglia di artisti.

A 22 anni si reca in Inghilterra per mezzo di una borsa di studio e si diploma in studi Inglesi, con particolare riguardo alla letteratura Inglese. Tornato in Italia svolge mansioni tecniche di rilevante importanza, per poi passare alla Formazione del Personale e alle Relazioni Industriali di una grande azienda milanese.

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Prosegue i propri studi e l’attività letteraria e, contemporaneamente, gestisce uno studio professionale privato.

Pubblica  il primo romanzo Gli Amori Verdi  (premiato a Milano) e successivamente a Roma la prima silloge Il Sogno d’alabastro.  A cinquant’anni, abbandona anzitempo posizione sociale, carriera, amicizie e  si trasferisce in territorio di Ostuni.

In questo territorio magico dà vita ad alcuni romanzi e a numerose sillogi. Pubblica Una pallida notte, cesura ideale tra il passato ormai annullato e un ventennio di invenzione artistica e letteraria. Fa seguito la Trilogia della Pietra (La Città Bianca, Mediterranea e Metropolis) tradotte integralmente in Inglese da Peter De Ville; poi è la volta del secondo romanzo Un Uomo di successo.

Sempre più affascinato dal presente e dal passato dell’Alto Salento, l’autore di Notti di pizzica, dà alla stampa, in questi ultimi due anni,  la Trilogia del magico (Vento del Nord, Il Cerchio Magico premiato nel 2014 a Lecce – e Notte a teatro). Della Trilogia del Sogno, nel mese di Febbraio 2015, viene pubblicata a Genova la silloge I Cavalieri di Groen; in Aprile 2016, sempre per GOLDEN PRESS,   La Soglia.

Nel mese di Ottobre 2016 esce il terzo romanzo  Quaranta notti , affidato per la stampa a Europa Edizioni di Roma. In corso di stampa ABISSI.

Leggi Qui la nostra intervista all’autore.

Lo stile

Lo stile di Gianmaria Ferrante è volutamente semplificato al massimo. Appare molto immediato, ironico, abile nel rendere vivi e ‘veri’ i diversi personaggi di Notti di pizzica, e non solo.  

L’autore, abituato a scrivere sillogi e romanzi, in quest’opera, che si pone anche nella veste di saggio, ha cambiato il suo abituale linguaggio rendendolo più scorrevole e diretto.

Assai influenzato dalla realtà del tutto sconosciuta con cui si è misurato, con l’animo aperto e ricettivo, Ferrante ha dato vita a personaggi che sono visti e trattati con amore: cari, commoventi, disincantati, ingenui e, in virtù di tutto questo, molto ‘reali’ e vicini.

Notti di pizzica, anche grazie allo stile, al linguaggio scelti e impiegati dall’autore, si rivolge per tematiche e narrazione agli amanti della natura, a chi vuole sorridere e sollevarsi l’animo, leggendo di situazioni e fatti della vita sapientemente presentati in chiave ironica.

Privo di politica spicciola, di scene pesanti e di violenza gratuita, Notti di pizzica è un’opera universale che può ben allietare chiunque voglia cimentarsi con la sua lettura perché “coinvolge il cuore e anche l’anima lasciando interdetto il visitatore, lo influenza nell’intimo fino a trasformarlo nel profondo,  lo spinge inconsciamente a cercare quel posto magico, descritto come un paese senza nome, ma ben individuabile nel contesto del racconto”.

Autore: redazione

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