Intervista a Vincenza Zollo, autrice de “Cibo per l’anima”
Vincenza Zollo, nata a Roma nel ’59, residente a Pomezia, è impiegata presso l’Agenzia delle Entrate Ufficio Territoriale della medesima città.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Cibo per l’anima. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il mio libro di poesie parla del disturbo bipolare che mi affligge da 16 anni, il libro spazia dalla malattia agli affetti, dall’amore al mio rapporto con Dio.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Il mio amore per la scrittura nasce già nel periodo adolescenziale ma si concretizza in età adulta e amo dire che ogni mia poesia è nata attraverso il dolore, quasi fosse un parto.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato circa tre anni per scrivere il mio libro, normalmente non c’è un momento né un luogo particolare in cui scrivo, seguo l’ispirazione.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
La poetessa alla quale mi ispiro è sicuramente Alda Merini alla quale ho dedicato anche una poesia, ci accomuna la stessa patologia, mi ispira molto la sua capacità di trasformare il dolore in amore per la vita.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Non una sola colonna sonora, ma musiche dei Pink Floyd, dei Genesis e di Ennio Morricone.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Ciao a tutti, sono Vincenza Zollo e sono una bipolare, questa patologia interessa circa due milioni di italiani, il mio libro è dedicato a tutti, malati e non, con un messaggio di amore e di speranza.