Intervista a Valentina Simona Bufano, autrice de "3 ragazzini e il Fato" Intervista a Valentina Simona Bufano, autrice de "3 ragazzini e il Fato"

Intervista a Valentina Simona Bufano, autrice de “3 ragazzini e il Fato”

Valentina Simona Bufano è nata a Milano nel 1978. Con 3 ragazzini e il Fato ha vinto il premio della Giuria al Trofeo del Lupo 2017. Come poetessa ha ottenuto buone valutazioni da Maurizio Cucchi e Davide Rondoni. E’ autodidatta. Ha solo la licenza media. Ha lavorato per undici anni come redattrice di un settimanale, scrivendo di cultura e politica. Ha collaborato per una webtv e una radio. Altra sua grande passione la pittura. 

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

3 ragazzini e il Fato parla di bullismo e di problemi di apprendimento. Il Fato può esaudire tutti i desideri di Cesare, a patto che sia in grado di dirgli “come” deve fare. Ai ragazzini non resta che rinunciare al sogno di debellare la “fame nel mondo” e iniziare a risolvere i dilemmi quotidiani e aiutare le persone che li circondano.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho iniziato a 12 anni scrivendo poesie per superare la depressione che mi ha colpita in quinta elementare. Quando componevo versi sentivo in me fluire un’energia che mi permetteva di resistere. Nel corso del tempo ho fatto quello che per me rappresentava il “grande salto”, passando alla narrativa. Ho scritto due romanzi. “Trevite” parla di celibato dei preti, depressione e reincarnazione.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho iniziato nel 2013 ed è comparso come autoprodotto alla fine del 2015. E’ immerso negli anni ’90, quando i ragazzini non possedevano cellulare ed erano di moda i libri game. Ma le problematiche erano le stesse di oggi: la cotta per il professore figo, la necessità di un guardaroba che fosse uguale a quello delle ragazze più famose della scuola, la violenza dei bulli e dei genitori.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Il mio Maestro è Stephen King. In “Trevite” ho preso a modello lo schema narrativo de “Le Creature del Buio”. Prima presento i personaggi e poi li calo al centro dell’avventura. Ho avuto costantemente in mente il gioco “Puoi?” descritto in “Misery”. Si tratta di continuare la narrazione fino ad un punto cruciale, in modo che il lettore non sappia mai come potrebbe continuare.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

I Queen Innuendo.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Ciao cari ragazzi, leggete più che potete, ma soprattutto scrivete. Siete fantastici e so che scrivereste cose fantastiche. Lasciate fluire la vostra energia e condividetela con il Mondo intero. Alle vostre generazioni nulla è precluso.

Autore: Redazione

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