Intervista a Rosalia Messina, autrice de “Uno spazio minimo”
Nata a Palermo nel 1955, Rosalia Messina vive e lavora tra Bologna, Napoli, Milano e la Sicilia. Svolge una professione legale. Ama leggere e andare al cinema ma ha pochissimo tempo libero. E nel tempo libero scrive. Molti amici e soprattutto amiche, un figlio amatissimo.
Parliamo subito del tuo ultimo libro Uno spazio minimo. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Angelica Alabiso è una bambina silenziosa. La sua è una famiglia problematica ed è la vera protagonista del libro. Angelica cresce nonostante le difficoltà. Diventa una professionista (un avvocato che si occupa di famiglia e minori), diventa madre. Una vita complicata, una donna sensibile che non smette mai di lottare per le cose in cui crede e di interrogarsi sul senso della propria esistenza.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho innanzitutto amato da sempre la lettura. Scrivere è stata una conseguenza naturale della passione per le parole. Ho pubblicato il mio primo libro, una raccolta di racconti, nel 2010 e dopo cinque romanzi, un libro di favole.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato anni a scrivere questo breve romanzo che racconta una storia lunga circa cinquant’anni. Scrivo nel poco tempo libero che ho, di notte o all’alba.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Sono stata paragonata alla Munro, alla Strout e alla Ernaux. Non saprei dire, mi piacerebbe ovviamente essere brava davvero come queste autrici che amo molto. Il romanzo fa in effetti pensare a “Mi chiamo Lucy Barton” della Strout.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
“Harvest” di Neil Young.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Una bambina difficile, una famiglia in cui si comunica poco, un episodio oscuro che riemerge dopo decenni di silenzio. La difficile conquista della consapevolezza di sé. Uno spazio minimo, Rosalia Messina.