Intervista a Roberto Piccinini, autore de “Io e gli zombie”
Roberto Piccinini, 53 anni, vive a Porcari, un paese di settemila anime che dista 20 km da Lucca. Lavora in Cartiera come operaio. Sposato da sempre con la moglie Laura, ha un figlio, Stefano, che ha 30 anni. Da sempre lettore e ora anche scrittore.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Io e gli zombie. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il libro tratta di una infestazione zombie che ho ambientato nella città Lucca. L’ho scelta perché è una città che ha ancora una cinta muraria intatta e per uscire dai soliti scenari anglosassoni. Il protagonista esce di casa quando ormai l’infestazione è inarrestabile, si dirige verso Lucca, che è la città più grossa della piana lucchese, sperando di trovare la città aperta e presidiata dall’esercito.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
La mia passione per la scrittura nasce in modo casuale. Anni fa, parlavo con un mio amico che aveva intenzione di scrivere un libro e non so perché dopo qualche giorno avevo un flash dell’inizio e della fine del mio romanzo, il resto è venuto da sé.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato quattro anni per terminarlo. Le prime stesure erano orribili, poi ho trovato un mio stile. Ho scelto di scriverlo in prima persona perché è più immediato, penso che il lettore si immedesimi meglio nel protagonista. L’ho scritto al computer in quello che io considero il mio studio, mentre mia moglie continua a usarlo come ripostiglio.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non ne ho la più pallida idea. Io ho sempre letto fin da piccolo, prima i fumetti Disney, poi Salgari, poi la fantascienza, divorando gli albi Urania. Chissà che non abbia inventato un nuovo stile.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Musica anni ’80, la mia preferita.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Non fatevi spaventare dal titolo, molti miei lettori e lettrici non si erano mai avvicinati al genere e si sono ricreduti.