Intervista a Raffaele Izzo, autore de “Rorschach “
Raffaele Izzo, laureato in lettere moderne, insegna lettere nelle scuole superiori. Scrittore e critico. Pittore e performer. Blogger. Nell’intervista che segue ci parla del suo Rorschach.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
È un romanzo giallo sui generis. È sperimentale. Nel senso che ha un forte impianto meta narrativo. Il modello ispiratore è Se una notte un viaggiatore di Italo Calvino. Lo stile di scrittura ricalca molto la scrittura orale di José Saramago. Rispetto a loro il mio libro ha però un taglio più pop.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Dall’amore per la lettura. Sono un lettore onnivoro da 30 anni. Spazio dai classici ai fumetti senza barriere di sorta. Poi è diventato un lavoro con la laurea in lettere e l’insegnamento nelle scuole superiori.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Un anno giorno più giorno meno. Sono molto impulsivo quindi non seguo tabelle di marcia. Ovviamente il progetto l\ho pensato molto ma in fase di scrittura per me conta molto l’improvvisazione in maniera quasi jazzistica.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Sicuramente Calvino per la struttura. Saramago per lo stile di scrittura. Con le dovute proporzioni, ovviamente, rispetto a questi due titani.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Tom Waits e Leonard Cohen.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se volete un libro interessante ed emozionante, a tratti anche complesso, ma non privo di intrattenimento.
QUI la presentazione dell’opera.