Intervista a Patrizia Franchina, autrice de “Ti racconto una storia”
“Sono nata a Tortorici (ME) il 1/6/56, sono laureata in pedagogia e mi interesso degli aspetti dell’educazione in relazione ai cambiamenti sociali e culturali del nostro tempo, insegno nella scuola primaria e abito in Brianza. Scrivo per passione”. Si presenta così Patrizia Franchina, autrice de Ti racconto una storia (ed. Giovane Holden).
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il libro è costituto da sette storie i cui protagonisti vivono esperienze fantastiche che possono aiutare i lettori a meglio comprendere il mondo che li circonda oppure, danno una chiave di lettura per comprendere se stessi, i propri sentimenti e le proprie sensazioni nei confronti della vita. Un aiuto in più per affrontare la diversità, per stare bene con se stessi e con gli altri.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Il mio amore per la lettura è nato da piccola, le parole che leggevo sembravano scritte per me e mi catapultavano nella storia. Il mio amore per la scrittura nasce da lì e dall’entusiasmo con cui svolgo il mio lavoro di docente, nasce e si alimenta nella vita quotidiana con i miei alunni che sono lo spunto principale della mia scrittura, i primi beneficiari…i primi critici…i primi lettori…
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Queste storie sono nate nell’arco di un anno scolastico; scrivo, la prima stesura a penna dove posso, in cucina, alla scrivania, poi al pc. Quando stiro (odio farlo!) mi vengono le idee migliori. Amo scrivere storie fantastiche anche se l’elemento concreto è sempre presente. Curo molto i finali perché mi piace sorprendere i miei alunni…con qualcosa di inatteso.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Adoro Rodari, il suo modo di scrivere, l’inventiva, la fantasia! Mi piace molto anche Dahl per la creatività e la voglia di stupire, le sue storie hanno lo scopo di divertire i lettori ma non hanno un contenuto sociale, mentre Rodari è più completo. Spero che le mie storie uniscano i due aspetti: divertire e aiutare a pensare, pur essendo consapevole che i due maestri sono inavvicinabili.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
In musica sono impreparata: però, forse la più adatta potrebbe essere…Le quattro stagioni di Vivaldi, perché ci sono brani sussurrati, brani da scoprire, vivaci, forti, inquieti, battenti e turbolenti, rasserenanti…inquieti…
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Scrivere per bambini significa scrivere per la parte migliore dell’umanità e la letteratura per l’infanzia ha il pregio di rivolgersi proprio al futuro rappresentato dai suoi lettori.