Intervista a Paola Pane, autrice de “Il giro intorno al palazzo”
Paola Pane nasce a Catanzaro nel 1964. Sin da piccola sogna di fare l’insegnante da grande, segue le orme della mamma Jolanda che per 40 lunghi anni è stata maestra di scuola elementare. Paola riesce anche lei ad entrare nel mondo della scuola, realizza così il suo sogno nello stesso anno in cui la madre adorata si ammala di Alzheimer. Da quel momento tutto cambia per Paola.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Il giro intorno al palazzo. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il giro intorno al palazzo nasce dopo un periodo difficile per me e purtroppo molto triste avendo perso i genitori a un mese di distanza l’uno dall’altra. Di colpo la mia famiglia non c’è più, di colpo nella mia casa urla solo un tremendo silenzio. Il giro intorno al palazzo è per me il superamento di quelle difficoltà che mi costringevano a non andare oltre, a non vivere.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Sono un’insegnante di scuola dell’infanzia. Adoro il mio lavoro e per questo da sempre mi diletto a scrivere filastrocche per i miei piccoli alunni. Il desiderio di scrivere è sempre stato presente in me, ma tre anni fa è stato una terapia per non impazzire. Scrivendo questo libro piangevo tantissimo, finalmente riuscivo a eliminare la rabbia e il dolore.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato un anno. Ho prima cercato di metabolizzare quello che mi era successo, ho cercato di scacciare i sensi di colpa che mi facevano pensare troppo. Scrivevo di sera quando finalmente il silenzio non mi faceva più paura. Scrivevo e mi estraniavo dalla realtà , e le mie dita volavano sulla tastiera insieme ai miei pensieri.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Mi piacerebbe tanto somigliare a Giusy Amato autrice de “Lei non deve sapere” straordinario libro intrigante, scorrevole, bellissimo.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Mi piacerebbe la canzone “La cura” di Battiato.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
L’amore eterno esiste così come la possibilità di superare le difficoltà credendo in noi stessi, nelle nostre capacità anche se a volte la paura ci fa sudar freddi. Ce la possiamo fare. Io ce l’ho fatta.