Intervista a Nino Greco, autore de “La tana del fajetto”
Nino Greco vive a Milano da venticinque anni, è nato a Oppido Mamertina (RC), ha 57 anni e si occupa della direzione operativa di un’azienda privata.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, La tana del fajetto. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
E’ la storia di due ragazzi che vivono il periodo fascista nella campagna calabra. Il servizio di leva e poi la guerra li catapultano lontani dal loro mondo e vivono l’esperienza della guerra in Africa. In Libia, per insubordinazione, vengono condannati, rimpatriati e rinchiusi nel carcere militare di Gaeta. L’8 settembre li vede al centro della Storia. Romanzo di formazione.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Nasce per caso dopo aver letto per l’ennesima volta La Giara di Pirandello. Scoprì che avevo da narrare una breve storia, con intrecci tragicomici e paradossi.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Per scrivere La tana del fajetto (folletto) ho impiegato circa un anno e mezzo. Ho dedicato tante notti e molte ore del tempo libero, visto che non sono uno scrittore professionista e mi occupo di altro.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Coloro che hanno letto il libro e le mie novelle dicono di trovare, nella narrazione, sfumature veriste.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Qualsiasi brano di Ennio Morricone.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
A volte ci si sente travolti dagli eventi, ma capita di trovarsi invece a scoprire libertà e di rinascere a nuova vita.