Intervista a Linda Lercari, autrice de “L’ombra di cenere”
Linda Lercari nasce in Ligura e si definisce figlia del mare. Lettrice da tempo infinito e scrittrice professionista da alcuni anni, alterna la sua produzione in vari generi letterari: erotico (di cui è bestseller su Amazon), giallo, storico e poesia (anche in questi due generi è stata bestseller). Lavora con HarperCollins, Delos Digital, Bookabook e Amarganta. E’ anche attrice e storyteller.
Parliamo subito del tuo libro L’ombra di cenere. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Non è esattamente il mio ultimo romanzo, ma quello a cui tengo di più. E’ un romanzo storico. La vita di due samurai vissuti nel 1300, periodo Kamakura. Un’esistenza l’uno al servizio dell’altro nella più assoluta dedizione, nel più profondo dei sentimenti.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Sono stata cresciuta da genitori amanti della lettura e sono diventata subito anch’io accanita lettrice. Mio padre era nella Marina Militare e ci siamo spostati molto. I miei migliori amici sin dall’infanzia erano i libri. Scrivendo continuo a restare legata a quel mondo magico fatto di carta e sogni.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Per L’ombra di cenere ho impiegato quattro anni. Pratico il Kendo – la via della spada giapponese – e ho riversato nel romanzo le mie esperienze, i miei sogni a occhi aperti e l’amore per il Giappone. Sono stata nel Paese del Sol Levante tre volte. Soprattutto annotavo quanto mi accadeva durante gli allenamenti nella fatica dei duelli e nella poesia dell’ispirazione marziale.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Sono stata paragonata a tanti autori a seconda del genere di cui tratto… Per L’ombra di cenere il paragone è con Mishima soprattutto per la tematica e la delicatezza del testo. Personalmente vorrei saper scrivere come Mordecai Richler, ma sarebbe uno stile non adatto al romanzo giapponese.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Ryūichi Sakamoto senza dubbio.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Un saluto a voi tutti. Forse non leggerete il mio romanzo, ma la cosa fondamentale è che leggiate, fatelo sempre, solo così il vostro cuore sarà sempre al caldo e protetto da ogni avversità.