Intervista a Giuseppe Savorra, autore de “Il giudice e il delinquente”
Giuseppe Savorra,napoletano, classe ’56, si presenta così: “sono stato un imprenditore di discreto successo fino al 2004, poi una serie di eventi negativi mi hanno scaraventato all’inferno, e mi ha salvato l’amore per la mia famiglia che amo più di ogni altra cosa al mondo. Dipingo e scrivo“.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Il giudice il delinquente. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Questo libro di fantasia ha una peculiarità, la prima parte è vita vissuta, l’ho scritto dopo un grave episodio di malagiustizia e ho creato un personaggio plasmato da un episodio, che dal niente riesce ad arrivare ai vertici della malavita.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Fino a dieci anni fa non avrei mai immaginato di arrivare a scrivere quattro libri (uno è ancora in corso di scrittura) e uno di poesie, fino allora mi ero cimentato solo con la pittura, impegnatissimo nel lavoro, poi il crollo di questo e di tutti i miei sogni e la volontà di condividere e lasciare ai posteri le mie storie hanno contribuito a far emergere questa passione.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato quasi due anni, ma non per elaborarlo (lo avevo già tutto in testa) ma perché la vicenda giudiziaria mi aveva gravemente segnato, tanto da procurarmi anche un infarto, infatti tante volte scrivevo e poi dovevo fermarmi poiché scrivere mi procurava sentimenti contrapposti, amore per quello che scrivevo e dolore per quello che avevo passato.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Mi piacerebbe diventare il nuovo Jack London, poiché come lui scrivo la realtà mista a fantasia, infatti i miei romanzi hanno tutti una radice di vita vissuta a cui aggiungo la mia fantasia per stemperarla.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Mi piacerebbe Sound of silence, non conosco il testo poiché non conosco l’inglese, ma la musica dolce e l’assonanza delle parole mi entrano nell’anima, l’ho amata dal primo giorno che andai a vedere ” Il laureato”.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Mi piacerebbe che tanti di voi leggesse un mio libro, ho voglia di giudizio, poiché questo è appannaggio di amici e sappiamo bene che questo genere di lettore è di parte.