Intervista a Giuseppe Rossi, autore de “Finché tornerà ancora l’alba”
“Sono nato, nel 1957, in Anzano di Puglia, un paesino del Sub Appennino Dauno – Meridionale, sul confine tra Puglia e Campania. Due mondi simili ma diversi, per territorio, cultura, dialetto, tradizioni, gastronomia. Cresciuto cercando l’esile equilibrio tra mondi apparentemente diversi, esercito la professione del medico ospedaliero a Foggia“. Si presenta così Giuseppe Rossi, autore de Finché tornerà ancora l’alba.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Finché tornerà ancora l’alba descrive un viaggio fantastico in varie epoche storiche. Da Gesù di Nazareth ai cavalieri della tavola rotonda in cerca del sacro Graal. Da una rivolta di schiavi nell’Egitto dei faraoni allo scontro con i pirati del capitano Barbanera. Dall’incontro con Gandhi nella sua lotta non violenta per liberare l’India a quello con un sopravvissuto di Hiroshima…
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre amato fissare su carta le mie emozioni. Un tramonto, un ricordo sulle note di una canzone, la rabbia per un’ingiustizia vissuta dal mio prossimo… Quando la tempesta monta dentro, mi siedo a tavolino e i pensieri fluiscono liberi dalle diplomazie quotidiane dei nostri teatrini sociali. Più scrivo, più sale la quiete e io ritorno alla vita.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Salpato con l’Albatros, ne ho condiviso le emozioni, le nostalgie, la ricerca di un luogo incontaminato dove ripartire. Per un nuovo inizio. Sulle agitate acque del nostro tempo, il veliero assumeva le sembianze di una novella arca per cercare di salvare qualcosa del nostro mondo e progettarne uno migliore. In circa tre anni, avevo raggiunto la mia isola.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non saprei paragonarmi a nessun altro autore. Credo di essere solo un uomo che cerca di capire il suo tempo. Finché tornerà ancora l’alba è un romanzo fantasy fatto di fotogrammi della nostra civiltà. Delle emozioni, degli ideali, dei sogni dei grandi uomini che l’hanno costruita. Ogni personaggio è alla ricerca della propria isola, un mondo migliore. E alla fine ciascuno la raggiungerà.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Vangelis (1492 la scoperta del Paradiso) per commentare i ricordi dell’infanzia di Salim; Mission di Morricone per le pagine delle lotte studentesche; il tema di Deborah da C’era una volta in America, di Morricone, per l’innamoramento di Salim. Le feste di paese, con la folla di contadini che fantastica sulle immagini proiettate nel cinema all’aperto, le commenterei con Dal nuovo mondo di Dvorak.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Finché tornerà ancora l’alba nasce con una missione: aiutarvi a trovare la vostra isola. Sfogliatene le pagine e il viaggio inizia.